Con l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa sarà molto più difficile raggiungerla. E’ questa la notizia annunciata dal paese inglese.
Da Londra avvertono che in seguito alla Brexit, entro due settimane, i cittadini dell’Unione Europea potrebbero perdere la libertà di emigrare nel Regno Unito. E, sempre fra due settimane, la Scozia potrebbe chiedere un referendum per la secessione dal Regno Unito. Una situazione che, se dovesse verificarsi, provocherebbe non pochi disagi.
La Scozia, infatti, guidata dal premier Nicola Sturgeon, ha informato che non ha intenzione di lasciare l’Unione europea e ha avvertito che se si troverà di fronte una “hard Brexit”, una Brexit dura, che porterà il Regno Unito fuori non solo dalla Ue, ma anche dal mercato comune e dall’unione doganale, convocherà un secondo referendum per l’indipendenza dalla Gran Bretagna, in modo da ottenere la sospirata sovranità.
Non è ancora chiaro cosa accadrà per i viaggi o per coloro che proveranno a cercare fortuna in Inghilterra, il tutto sarà chiarito quando la Brexit verrà applicata ufficialmente. E ci sono delle indiscrezioni sulla data di applicazione.
I media inglesi hanno indicato, nella giornata di lunedì, fonti di governo che informano che Theresa May avrebbe scelto la data, a metà di marzo, per invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
In quell’occasione verrà dato il via ai negoziati sul “divorzio” di Londra da Bruxelles, destinati a durare due anni. Le stesse fonti precisano che quella data sarà la scadenza della “libertà di movimento”, uno dei principi fondamentali della Ue: da quel momento nessun europeo potrà più andare a cercare lavoro in questo paese.
Prima che May invochi l’articolo 50 bisognerà attendere il voto della camera dei Lord.