CARINARO. Una vera e propria sceneggiata quella che ha visto protagonista Mario Masi nel suo recente comizio. Ad affermarlo è Francesco Coppola, candidato della lista Rinascita per Carinaro.
Un classico colpo di coda – continua il candidato – di un cane moribondo che diventa ancor più pericoloso a danno degli enormi problemi che attanagliano il nostro paese. Un sindaco che dopo cinque anni si presenta in piazza e, anziché parlare seriamente delle cose fatte e da fare, non trova niente di meglio che vomitare veleno contro chiunque non stia dalla sua parte, senza perdere loccasione di minacciare senza mezzi termini anche qualche dipendente comunale, non può non essere che una mente diabolicamente malata.
A proposito, poi, di diritti e doveri dei dipendenti comunali vorrei ricordare, senza retorica di circostanza né sviolinature di sorta, che le esigue risorse umane in forza al Comune, per il loro impegno, la loro competenza e la loro professionalità rappresentano il fiore allocchiello del nostro territorio. Il riconoscimento di tutto ciò ci deriva dalle attestazioni, antiche e recenti, di molti comuni limitrofi che sempre più spesso ricorrono alle prestazioni tecnico-professionali dei nostri dipendenti. Senza alcun tipo di strumentalizzazione, prima di ogni altra cosa avvertiamo la necessità di difendere, a denti stretti, i sacrosanti diritti di tutti i cittadini e garantire la loro libera, piena e democratica espressione.
Da troppo tempo a Carinaro luso sfrenato di una becera politica clientelare ha messo a tacere la libertà di pensiero di molte persone. Al nostro sindaco, anzi oserei dire al nostro podestà, vorrei anche ricordare che cinque anni fa, il regista, lideatore, lanima del suo Patto per Carinaro, colui che addirittura arringava pubblicamente dai suoi palchi era proprio un dipendente comunale. Non mi risulta che costui sia mai stato minacciato, ricattato o redarguito dalla parte avversaria.
Voglio anche precisare, però, che a fronte di tante infamie, risentimenti e rancori, a parte qualche servo sciocco che plaudiva senza neanche rendersi conto, cè stato qualche candidato avversario che ha sentito il bisogno di esprimere senza mezzi termini la sua disapprovazione, manifestando, con dignità e umiltà la sua mortificazione per le tante, malvagie esternazioni.
Di ciò ne prendiamo atto non senza sottolineare il rammarico per una scelta da noi ritenuta infelice. Ma noi non ci lasceremo intimidire in nessun modo né dai ricatti né tanto meno dalle minacce. Andremo avanti parlando di contenuti, di programmi, di idee e dei reali problemi dei cittadini.