Giovanni Schiappa commenta la formalizzazione della nascita del “Patto Civico per Mondragone” e la designazione di Virgilio Pacifico a candidato alla carica di sindaco, destinati a sfidarlo nell’imminente competizione elettorale amministrativa.
“Anche dopo lunghe e travagliate trattative – commenta Schiappa – il patto civico stenta a prendere sia forma che sostanza, non riuscendo ad uscire dall’ambiguità di un tavolo programmatico finora molto fumoso. Ci complimentiamo con i promotori dello stesso che sono riusciti ad unire tutto ed il contrario di tutto senza un disegno coerente per il futuro della Città, legando elementi finora politicamente ed amministrativamente (e talvolta pure umanamente) inconciliabili tra di loro! Una coalizione progettata esclusivamente contro il futuro di Mondragone, destinata a far rivivere stagioni poco chiare della nostra storia amministrativa che noi abbiamo contrastato non a parole e cancellato con i fatti.
Apprendiamo anche la designazione di Virgilio Pacifico quale possibile candidato Sindaco di un tale composito e variegato cartello elettorale.
Ci dispiace umanamente per Pacifico ma se – come sembra – dovesse accettare la designazione alla candidatura, sciogliendo positivamente la riserva che si è imposto, è destinato ad essere un “vaso di coccio tra vasi di ferro”. Sarà il capo di un’associazione in cui è destinato a non rappresentare né la maggioranza né tantomeno la minoranza. Si candida ad essere il notaio della coalizione, composta di vecchie glorie, prendendo coscienza del fatto che non potrà mai essere eletto Sindaco perché i Mondragonesi, ancor prima di votare, si convinceranno che il suo – al massimo – potrebbe essere un ruolo di mero cancelliere (e non nell’accezione tedesca del termine). Sarebbe semplicemente chiamato ad eseguire e a ratificare decisioni assunte da ben altri soggetti, i veri azionisti di maggioranza del patto civico. Tutto ciò Mondragone già lo sa, perfettamente.
Ci domandiamo inoltre cosa tenga insieme personaggi dalla storia di Ugo Conte e Mario Fusco, di Michele e Giovanni Zannini con Mario Landolfi, di Gerardo Napolitano e Geremia Beatrice, di Franco e Claudio Petrella con Camillo Federico, di Severo Stefanelli e Nino Del Prete, e chi più ne ha, più ne metta! Ma si rende conto, Virgilio Pacifico, cosa andrebbe a rappresentare in campagna elettorale?
Entro pochissimi giorni i Mondragonesi certamente sapranno comprendere cosa possa tenere insieme una variegata raccolta di personaggi del passato dalla storia politico-amministrativa tanto diversa… in effetti Mondragone già lo sa! Quale grado di indipendenza potrà mai avere come candidato alla fascia tricolore Virgilio Pacifico? Quale autonomia decisionale ed amministrativa potrà avere avendo alle spalle una coalizione fatta un Consigliere regionale, un ex Ministro della Repubblica, un ex Sindaco, ex Presidenti del Consiglio comunale, ex Assessori e vecchi Consiglieri e nuovi Consiglieri?
Virgilio Pacifico di chi potrebbe fidarsi non avendo, probabilmente, neanche un riferimento territoriale su cui poter contare in termini di lealtà, considerati i noti tradimenti politici passati di cui i personaggi di cui andrebbe a circondarsi si sono resi protagonisti nel corso della storia politico-amministrativa di Mondragone?
Appare evidente che la sua missione elettorale sarà quella di subire passivamente le decisioni altrui! Destinato a una sfibrante continua trattativa interna alla ricerca del consenso sulle cose da dire ancor prima che su quelle da fare, con il rischio di compromessi al ribasso per accontentare le diverse anime. Mondragone saprà certamente scegliere non favorendo la paralisi amministrativa e la Città non avrà di sicuro un Sindaco che indossa la fascia tricolore mentre altri governano e scelgono per lui.
Per Virgilio Pacifico non basta aver detto in ogni luogo e tempo che non avrebbe accettato mai la candidatura a Sindaco da parte di una compagine del genere, per mortificarne oggi la sua personalità facendosi ridurre al ruolo di ‘sindaco fantoccio’. Mondragone merita ancora il coraggio di amministrare, la determinazione nelle scelte, il rispetto dei valori, la serietà e la responsabilità nel fare politica”.