CARINARO. E crisi nella maggioranza consiliare: il sindaco Mario Masi ha comunicato di aver revocato a Giuseppe Barbato lincarico di assessore alle politiche sociali.
Motivo: il venir meno della fiducia politica alla base della sua nomina. Si tratta, in particolare, della conseguenza della candidatura di Barbato alle elezioni provinciali nel partito dellUdeur, che fa parte dello schieramento opposto al centrosinistra in cui milita la restante parte della maggioranza.
La conferma della decisione del sindaco è arrivata in occasione della seduta di giunta di martedì 2 marzo, quando Masi ha provveduto a sostituire Barbato con Bruno Capoluongo, lasciando a questultimo la delega allurbanistica che già deteneva in qualità di consigliere. La delega alle politiche sociali, prima esercitata dal destituito Barbato, è al momento nelle mani dello stesso Masi, in attesa di un riassetto delle deleghe che avverrà subito dopo le elezioni del 28 e 29 marzo.
LA VICENDA. Una crisi, in realtà, già annunciata dopo le polemiche scatenatesi nei giorni per la candidatura di Barbato nellUdeur, non accettata da Masi e da gran parte della maggioranza, nella quale è sorta conflittualità in vista delle provinciali. Oltre a Barbato, infatti, è candidato al parlamentino casertano anche il vicesindaco Angelo Sglavo per il Pd (sostenuto in primis da Masi), senza tralasciare la posizione di Paolo Sepe che, dallesterno, appoggia la candidatura dellavvocato teverolese Francesco Pecorario nella lista del candidato presidente del centrosinistra Giuseppe Stellato. Proprio tra Sglavo e Pecorario si era creata una disputa per la candidatura nella lista del Pd nel collegio Aversa3 (Teverola, Carinaro e parte di Aversa), alla fine risolta con il piazzamento di Pecorario nella lista Stellato. Ma il sindaco Masi non ne ha fatto una questione di candidature quanto di accordi politici pre-elettorali, rivendicando la caratterizzazione di centrosinistra della sua lista civica Rinnovato Patto per Carinaro (che lo scorso anno vinse le elezioni comunali) nella quale è stato eletto in maggioranza anche Giuseppe Barbato. Lex assessore, però, non ha mai avuto intenzione di compiere il passo indietro chiestogli a gran voce da Masi, definendo poco chiare le motivazioni che dovevano indurlo a ritirare la candidatura, e sottolineando la natura civica e non di centrosinistra della lista Rinnovato Patto per Carinaro.
BARBATO: “ME NE INFISCHIO!”. Ho sentito parlare di coerenza che avrei dovuto avere, afferma Barbato ma rispetto a cosa? Alle aspettative di altri candidati la cui appartenenza partitica è cosa nota? O forse rispetto ad un progetto locale che, di punto in bianco, sembra aver acquistato una innata prerogativa politica che non gli è mai ufficialmente appartenuta e che è sempre stata estranea al sottoscritto come alla moltitudine dei cittadini carinaresi?. Secondo Barbato si vuol far passare lidea che lo scorso anno la nostra coalizione è stata irrimediabilmente e consapevolmente marchiata a fuoco. E questo non è affatto vero. In nome di quello che ora molti vogliono far passare come una specie di patto politico dacciaio, indissolubile ed irrinunciabile, si è pensato bene di cogliere al volo loccasione per defenestrarmi, per privarmi delle deleghe conferitemi lo scorso anno, per estromettermi dal governo della città.
Insomma, Carinaro o Caserta, questo lultimatum che sarebbe stato dato a Barbato. A quanto pare, continua lesponente dellUdeur il sindaco ha deciso di esautorarmi un attimo prima di stabilire delle condizioni inaccettabili, che mai avrei potuto approvare per una scelta di coerenza e linearità. Di rispetto nei confronti di elettori, di onestà intellettuale, di inflessibile rifiuto a piegarmi allaccettazione passiva di unindegna equazione logica. In sintesi, il discorso di Masi è questo: Poiché hai scelto di stare su posizioni politiche completamente diverse dalle nostre, non posso fare a meno che ritirarti lincarico di assessore in quanto è venuta meno la fiducia politica. Se queste sottolinea Barbato erano le fondamenta su cui si è ciecamente costruito un progetto in cui credevo e che oggi si svela finalmente in tutta la sua vacuità (interessato soprattutto a perversi meccanismi di potere e a torbidi equilibrismi politici), non nascondo una profonda delusione, ma confesso di sentirmi in dovere (oltre che in diritto) di rinunciare io stesso al ruolo che mi ero ritagliato nellamministrazione e nella maggioranza. E non perché me lo impongano altri, non perché il sindaco mi abbia estromesso: la scelta è mia e lascio a testa alta, fermamente convinto che le recriminazioni ed i rimorsi apparterranno alle anime ed alle menti di qualcun altro, non certo al sottoscritto.
E ora conclude il candidato alle provinciali chi reclama chiarezza, coerenza e fiducia si prepari a fare altrettanto al cospetto di una cittadinanza disorientata, confusa, dubbiosa. Io vado avanti per la mia strada, senza rimpianti, con la stessa passione di sempre e con un obiettivo preciso: portare la voce dei carinaresi in consiglio provinciale. Delle beghe politiche, per citare la frase di un film indimenticabile, francamente me ne infischio.