CARINARO. Era il 17 giugno del 1995 quando un gruppo di fedeli si riuniva per la prima volta e costituiva il comitato promotore per fondare
Fu subito un pullulare di adesioni che in breve tempo si accostarono, a questo gruppo di promotori, numerosi altri confratelli i quali immediatamente condivisero la nobile iniziativa. Carinaro, ad onor del vero,già negli anni passati vantava questa pia devozione delle congreghe che cessarono di esistere allinizio degli anni ottanta. Ne esistevano ben tre:
In questi anni prolifici – dichiara il presidente Giuseppe Barbato – ci siamo cimentati in diverse iniziative che vanno: dalla partecipazione nel sociale a quella a favore del terzo mondo,alla organizzazione di funzioni religiose come la sacra rappresentazione del Presepe Vivente, la tavola dei Dodici Apostoli con la lavanda dei piedi,alla processione della Domenica delle Palme,alla processione del Corpus Domini e a quella di S. Eufemia, titolare della nostra confraternita. Ci siamo dati lo statuto, che ogni confratello possiede e che certosinamente abbiamo elaborato, analizzando punto su punto tutte le regole che ogni confratello iscritto alla Congrega è tenuto ad osservare. Approvato, anche, dal Delegato Vescovile. Abbiamo deciso ed attuato come vestirci,infatti, il nostro abito si compone: di un camice verde, di una mantellina rossa e di un medaglione raffigurante la nostra Protettrice e Titolare della Congrega. In questi anni ci hanno assistiti ed accompagnati nella catechesi il nostro parroco don Antonio Belardo e i vari viceparroci susseguitesi iniziando da don Antonio Lucariello, nostro concittadino fino a don Massimo Del Prete, attuale viceparroco. La partecipazione alla Novena di S .Eufemia, a quella dellImmacolata e di preparazione al Natale e
I molteplici ritiri spirituali effettuati da Maddaloni a Casapesenna da Vico Equense a Ceprano. continua Barbato Altro momento significativo della vita della Confraternita è stato certamente quello della prima e generale vestizione. Era il 25 maggio del
Il mio auspicio conclude Barbato è quello di continuare ancora per lunghissimi anni questa esperienza e poterla tramandare ai nostri figli, sempre per il culto e la devozione alla nostra Santa Protettrice Eufemia.