Avvenire: “Irrealistiche le accuse al cardinale Sepe”

di Redazione

Crescenzio SepeCARINARO. L’accusa di corruzione mossa contro l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, è tanto “sconvolgente” da apparire “irrealistica”, ed é inconcepibile, secondo il direttore del quotidiano dei vescovi Avvenire, Marco Tarquinio, “gabellare” Propaganda Fide per una “immobiliare del Vaticano”.

Il giornale della Cei, finora piuttosto parco di commenti sul filone dell’inchiesta G8 che sta toccando Chiesa e Vaticano, dice oggi la sua nella rubrica ‘Il direttore risponde’, dando spazio alle domande e al disorientamento di alcuni lettori.

“Vicende giudiziarie” e “ricostruzioni giornalistiche” “stanno lambendo una delicata e preziosa struttura di servizio della Chiesa universale – afferma Tarquinio riferendosi a Propaganda Fide e al card.Sepe – e “un’eminente e amata figura di pastore”.

“Il patrimonio che, nei secoli, è stato attribuito al cosiddetto ‘ministero delle missioni’ – aggiunge – non è fine a se stesso o frutto di mero accumulo”, ma “la base che sostiene”, insieme alle offerte dei fedeli, l’evangelizzazione e la promozione umana perseguita dalla Chiesa cattolica. “Per questo – afferma – un simile patrimonio va, come si dice, messo a reddito e in tale opera ai funzionari preposti s’impongono, oltre che carità cristiana, pulizia e diligenza assolute”.

Tuttavia – conclude Tarquinio – “persino da questa vicenda potrà venirne un guadagno”, un chiarimento, cioé, da parte di “tutti i protagonisti”, “in grado di fugare lo sconcerto e il dispiacere che le vostre lettere testimoniano”.

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