Roma – L’ufficio di presidenza della Camera ha deciso di sospendere per 15 giorni i 19 deputati del Movimento 5 Stelle che il 22 marzo scorso avevano tentato di fare “irruzione” nell’ufficio, mentre si votavano le delibere sulle pensioni dei parlamentari, i cosiddetti “vitalizi”. Per i pentastellati che invece aveva protestato fuori dall’ufficio di presidenza, la sospensione è di cinque giorni.
Alla fine dell’ufficio di presidenza a Montecitorio in cui si è votata la delibera sull’abolizione dei vitalizi dei parlamentari, i deputati di M5S hanno urlato loro “vergogna, vergogna!” provando a fare irruzione nella sala. Prima di sostare di fronte agli uffici della presidente Laura Boldrini, i Cinquestelle hanno interrotto il Question time alla Camera, esponendo dei cartelli di protesta in Aula.
L’episodio – Polemiche e urla nei corridoi della Camera per la contrapposizione fra maggioranza parlamentare e Movimento 5 stelle sul tema dei vitalizi e delle pensioni dei deputati. Dopo che alla proposta M5S di equiparare (con una delibera nell’ufficio di presidenza di Montecitorio) il trattamento previdenziale dei parlamentari a quello previsto dalla legge Fornero per i lavoratori era stata contrapposta una delibera della vicepresidente della Camera, Marina Sereni (Pd), che taglia per tre anni i vitalizi già in corso di erogazione, alcuni deputati del M5S si erano presentati alla porta dell’ufficio di presidenza. Urlando “vergogna, vergogna!” si erano contrapposti ai colleghi degli altri partiti che avevano bocciato la delibera dei 5stelle e in particolare alla vicepresidente Sereni.
L’assembramento si era sciolto dopo che il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S), aveva illustrato ai suoi colleghi di gruppo l’esito della riunione. “Hanno appena bocciato nostra proposta per eliminare la pensione privilegiata dei parlamentari. È una vergogna. Loro scelgono di restare al medioevo. Noi creiamo un altro Paese insieme ai cittadini”, scriveva Di Maio su Facebook.
“E’ molto grave ciò che è avvenuto a Montecitorio per responsabilità di alcuni deputati M5s. – commentava la presidente della Camera Laura Boldrini – Inaccettabile il loro comportamento prima in Aula e poi in ufficio di presidenza. Chi irresponsabilmente sta alzando i toni dello scontro sappia comunque che la Camera garantirà la dialettica democratica e non si farà intimidire da questi metodi”.
Una replica alla Boldrini arrivava direttamente dal blog di Beppe Grillo, dove si leggeva: “La presidente Boldrini, anziché chiedere scusa in ginocchio per questo ennesimo sopruso, dopo il salvataggio Lotti e Minzolini, ha fatto un comunicato usando la neolingua dei partiti dove la verità è menzogna e la menzogna verità. L’abbiamo tradotto in italiano per una più facile comprensione”. E parafrasa così le parole della presidente: “Siamo molto preoccupati dal fatto che il Movimento 5 stelle racconta tutte le porcate che facciamo nel segreto delle nostre stanze”.
Alla manifestazione ‘Circondiamo il Parlamento’ in piazza Montecitorio, Alessandro Di Battista aveva detto: “Noi stiamo proteggendo le istituzioni. Loro hanno fatto un’altra vergogna. Non gli crede più nessuno. Siamo al quarto governo non passato da libere elezioni, non ci sta bene. Tutto quello che fanno è abusivo. Noi continueremo a chiedere di votare”.