CARINARO. Si inaugura domenica 13 febbraio, alle ore 11, presso la galleria Il Pilastro di Santa Maria Capua Vetere e sarà aperta fino al 26 febbraio, la mostra dellartista Alfonso Coppola Calligrammi del caos.
Coppola espone opere di terracotta policroma e pregiate maioliche. Unarte del trionfo della plasticità, dove la materia si mostra e si nega allo stesso tempo. Il risultato, come scrive Emiliano DAngelo, critico del museo Magma, è di ottimo livello. E la danza di Shiva, il dio creatore e distruttore insieme, che presiede ai cicli inesorabili di rigenerazione delluniverso: Ogni frammento presenta una struttura non pianificabile, è un atollo di caos dalla morfologia irregolare e frastagliata, che concorre insieme con gli altri alla strutturazione di un ordine non arbitrario, imposto dalla mano dellartista ma chiaramente riconoscibile allocchio del fruitore.
Alfonso Coppola è nato a Carinaro nel 1948, ha frequentato negli anni sessanta il Liceo Artistico di Napoli con maestri di chiara fama. E presente sullo scenario artistico nazionale da più di un trentennio con importanti mostre personali e collettive, privilegiando la Pittura e la Scultura ed ultimamente la Ceramica. Larte di Alfonso Coppola – continua D’Angelo – si conferma, anche in questo caso. Un esercizio funambolico di equilibrio fra due tensioni opposte complementari; casualità e raziocinio, disordine e progetto, lògos e tyche. Egli ci appare costantemente intento a intercettare quel margine del caos di cui parlano i teorici della Complessità, Waldrop in testa, e che così viene descritto: il margine del caos è dove nuove idee e genotipi innovativi erodono senza tregua i confini dello status quo, e dove persino la vecchia guardia meglio trincerata sarà infine capovolta. Il margine del caos è il campo di battaglia perennemente in bilico tra inerzia e anarchia.