Aversa – “Il suicidio assistito non può essere giustificato né strumentalizzato”. Questo il pensiero di Lucio Romano, senatore della Repubblica, esponente di Democrazia Solidale, vicepresidente della Commissione Politiche dell’Ue e componente della Commissione Igiene e Sanità, nonché da sempre personalità di spicco del Movimento per la Vita.
“Il rispetto e l’umana drammaticità di sofferenze come quella di Davide Trentini, malato di sclerosi multipla, non possono – scrive il politico aversano – giustificare le palesi e deplorevoli strumentalizzazioni politiche finalizzate a legalizzare in Italia l’eutanasia. Accade ancora una volta, come recentemente già avvenuto. L’accompagnamento di vite gravemente fragili e sofferenti richiede invece un supplemento di cura e di vicinanza, non il suicidio assistito”.
“Queste improprie e gravi strumentalizzazioni – continua il senatore– non aiutano affatto a legiferare. Ideologizzano ancor più una dialettica che dovrebbe essere invece decisamente riflessiva e ponderata. Ancor più nella consapevolezza che nessuna legge può dare una risposta compiuta e chiara in situazioni laceranti”.
“Se poi si vuole condizionare il Parlamento a legiferare pro eutanasia o equivoche forme di omissioni, significa – conclude Romano – abbandonare la relazione di cura tra medico e paziente, affidandosi solo a una medicina contrattualizzata che vorrebbe limitare l’agire medico alla esecuzione di disposizioni. Così impostata, si vanificherebbe l’alleanza di cura che è effettiva tutela del paziente fragile”.