Castel Volturno (Caserta) – Aveva provato a difendere l’amica dalla furia cieca dell’ex compagno, la 44enne nigeriana Binta Sani, deceduta domenica mattina alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno (Caserta) dopo essere rimasta in bilico tra la vita e la morte per tre giorni. Le è stata fatale la profonda coltellata all’addome ricevuta l’11 maggio scorso.
In carcere è finito il nigeriano Chukwudi Mgbemena, 39 anni, che da solo, probabilmente con un coltello da cucina che non è stato ancora trovato, si è scagliato giovedì sera contro la povera Binta, l’ex compagna e un amico di quest’ultima, tutti connazionali. Subito dopo la violenta aggressione l’uomo è stato fermato dai carabinieri della stazione di Castel Volturno con l’accusa di tentato omicidio, mentre i tre aggrediti sono tutti finiti in ospedale con brutte ferite d’arma da taglio. La più grave era subito apparsa Binta Sani; dopo la sua morte, è probabile che nelle prossime ore il 39enne aggressore sia accusato anche di omicidio volontario.
Dalle dichiarazioni dei testimoni è emerso che Mgbemena non aveva mai accettato la fine della relazione con la ex e che era mosso dal desiderio di fargliela pagare. Così, hanno accertato i carabinieri di Castel Volturno e quelli della compagnia di Casal di Principe, il nigeriano giovedì si è recato in via delle Dune, dove l’ex risiede, in una zona dove è molto alta la presenza di immigrati africani.
La donna era all’esterno dell’abitazione in compagnia di una coppia di amici. Una volta raggiunta, il 39enne si è subito scagliato con il coltello contro la donna, che però ha avuto la fortuna di essere immediatamente soccorsa e difesa dagli amici intervenuti a sua difesa; prima l’amico, che è stato colpito più volte al torace, quindi l’amica Binta, che è stata raggiunta da un fendente all’addome. All’arrivo dei carabinieri c’era sangue ovunque; l’aggressore, che era ancora sul posto e si era sbarazzato del coltello, è stato bloccato e ammanettato.
L’ex, ricoverata alla clinica Pineta Grande, se l’è cavata con una prognosi di sette giorni; molto più gravi le condizioni di Binta e dell’amico, quest’ultimo ricoverato all’ospedale di Aversa in fin di vita e tuttora in prognosi riservata. Per gli inquirenti – l’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – la donna deceduta ha cercato di difendere l’amica. Sul corpo verrà effettato l’esame autoptico.
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