Aversa – L’adozione della aiuole cittadine, che ha diviso maggioranza e minoranza, è un problema inesistente. Perché, al di là di quanto vorrà decidere il Consiglio comunale dopo il passaggio e l’attesa approvazione del regolamento in Commissione Statuto, l’adozione della aiuole e delle aree verdi esiste già di fatto.
Alcune cosiddette “adozioni” sono evidenti, come quella delle due aiuole presenti all’angolo tra via Raffaello e via D’Acquisto e quella in piazza don Diana dove ha sede la magnolia simbolo della legalità curata dall’associazione “Il Dono”. Altre erano state “adottate” e curate da condomini ma, non avendo la classica dimensione delle aiuole tradizionali, essendo in realtà degli standard lasciati inutilizzati, sono state recuperate al patrimonio comunale trasformandosi in simboli di abbandono per mancanza di quella cura garantita da chi aveva deciso di adottarle trasformandole in qualche caso in aree giochi per bambini, come era accaduto nello standard di via Garofalo.
Una cura che l’amministrazione comunale non può assicurare, non avendo a disposizione che tre operatori addetti al verde pubblico. Così l’adozione di aiuole e aree verdi da parte di privati libera l’ente dal peso, e dal costo, di una manutenzione che non è in condizione di garantire con un personale esiguo.
Certamente c’è bisogno di un regolamento per tutelare la proprietà comunale, perché aiuole e aree verdi, in particolare quelle standard lasciate inutilizzate, sono e restano proprietà comunale ma si dovrebbero favorire quei cittadini e quelle associazioni che si propongono di adottarle per curarle ed utilizzarle a fini sociali, non ostacolandone l’iniziativa.