Un agente della Polfer e due militari dell’esercito sono stati feriti giovedì sera, alla Stazione Centrale di Milano, da un 20enne italiano di origini tunisine, Ismail Tommaso Ben Yousef Hosni, durante un normale controllo. Il ragazzo li ha aggrediti a colpi di coltello dopo chi gli era stato chiesto di mostrare i documenti: è stato fermato, era già stato arrestato in passato per droga.
Il ferimento è avvenuto alle 20 al piano ammezzato della stazione, di fronte al bar Segafredo. Gli agenti gli avevano chiesto i documenti e lui ha subito estratto il coltello. La colluttazione è stata brevissima e l’uomo è stato poi bloccato da altri poliziotti arrivati in supporto. Inizialmente ha finto un malore ma il medico che lo ha soccorso ha escluso patologie o ferite.
L’agente semplice, di circa 35 anni, è stato accompagnato al Fatebenefratelli con un taglio al braccio per poi essere dimesso con una prognosi di sette giorni. Il caporalmaggiore e il soldato semplice sono stati portati entrambi al Sacco. Il primo, di 30 anni, ha un taglio alla clavicola destra, il militare semplice di 20 anni è stato colpito alla gola. Quest’ultimo sarebbe stato il primo raggiunto dai fendenti dell’aggressore, che addosso aveva due coltelli da cucina (ma ne ha usato soltanto uno). “Per fortuna sono riuscito a spostarmi in tempo”, ha detto ai colleghi che lo hanno contattato telefonicamente il poliziotto della Polfer.
L’aggressore viene descritto per lo più come uno sbandato, frequentatore assiduo della stazione Centrale. Lo scalo ferroviario era diventato infatti una sorta di casa. Prima di erigere la stazione come suo “domicilio”, il 20enne viveva con il padre e la madre, entrambi, come racconta il Corriere della Sera, con precedenti. Il padre sarebbe stato infatti arrestato in passato per stupro, danneggiamenti, furto e ricettazione; la madre invece ha sulle spalle una condanna a 8 anni per violenza privata, maltrattamenti e atti sessuali con minori, scontata tra 1999 e 2006. Nel 2015 la famiglia si è trasferita dalla Puglia, luogo di origine della donna, a Milano, in un quartiere periferico, “piagato” dall’abusivismo e dallo spaccio.
Il giovane non risulta tra gli “attenzionati” dell’Antiterrorismo: pare infatti che non avesse alcun legame con gli ambienti dell’estremismo islamico. Gli investigatori, che stanno ancora cercando di capire il movente dell’aggressione, hanno notato però come negli ultimi tempi il 20enne si fosse fatto crescere la barba, segno forse di un avvicinamento al radicalismo.
Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, è intervenuto su Twitter e Facebook per commentare quanto accaduto e lanciare un appello al sindaco di Milano, Sala. “Dopo l’aggressione in Centrale la marcia pro-immigrati prevista per sabato è da annullare per rispetto al militare e al poliziotto ferito mentre stavano compiendo il loro dovere”, dice Maroni, che continua: “Sono vicino al militare dell’esercito e all’agente della Polfer feriti questa sera alla Stazione Centrale di Milano. Si tratta di un episodio gravissimo, che dimostra come siano assolutamente necessarie le operazioni di controllo e prevenzione della criminalità come quella effettuata qualche settimana fa e che io ho chiesto vengano estese a tutte le stazioni della Lombardia.
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