Aversa, Di Grazia si dimette da presidente della Commissione Lavori Pubblici

di Antonio Arduino

Aversa – Stefano di Grazia si dimette da presidente della commissione Lavori pubblici. Perché? “Le mie dimissioni sono un atto di coerenza politica con gli elettori e con il gruppo di amici che mi ha sostenuto nelle mie quattro candidature, tutte vincenti, al consiglio comunale”, afferma Di Grazia.

“Nella commissione Lavori Pubblici – spiega – ero rappresentante di Noi Aversani, gruppo dal quale, come è noto, sono uscito da pochissimo dichiarandomi indipendente. Di conseguenza era doveroso liberare una poltrona destinata ad un esponente di quel movimento. Naturalmente se i componenti della Commissione vorranno rieleggermi presidente non avrò alcuna difficoltà ad accettare ma lo farò da indipendente”.

“Relativamente alla uscita da ‘Noi Aversani’ – continua Di Grazia – e alla dichiarazione di indipendenza devo affermare che è stata scelta arrivata a conclusione di un confronto fatto con il gruppo di amici che mi sostiene da sempre e che ha deciso di non essere più rappresentato da un movimento che, non avendo riferimenti politici nazionali e regionali, opera solo nel territorio ma da un partito politico che al momento è impossibile indicare”.

“L’unica certezza – aggiunge – è che sono sempre stato un esponente moderato di centro quindi dopo aver fatto il punto con gli amici che mi sostengono indicherò la mia eventuale adesione ad un partito politico”.

“Infine – continua – per dare risposte, senza alcuna volontà di fare polemica, a chi ha ipotizzato una mia propensione a salire sul carro dei vincitori devo ricordare che sul carro del vincitore non ho mai avuto necessità di salire perché ci sono sempre stato avendo partecipato alle competizioni amministrative sempre in liste che sostenevano chi ha poi vinto le elezioni. E’ andata così con Ciaramella, Sagliocco e De Cristofaro“.

“In proposito – conclude – ricordo a chi l’avesse dimenticato che sono stato eletto nel gruppo di Noi Aversani che sosteneva De Cristofaro quindi ero già sul carro del vincitore non avevo alcuna necessità di uscire da ‘Noi Aversani’ per salirvi. La mia scelta, ribadisco, è stata una scelta politica perché insieme al gruppo che mi sostiene ho deciso di avere una visione più ampia di quella territoriale di un movimento che ha le sue radici sul territorio e opera esclusivamente sul territorio senza riferimenti politici regionali e nazionali. Restare in ‘Noi Aversani’ non era più rispondente alle mie esigenze da qui la dichiarazione d’indipendenza e le logiche e, per me, doverose dimissioni da presidente di una commissione nella quale ero rappresentante di quel movimento. Nessun opportunismo ma semplice coerenza politica nei confronti degli elettori e del gruppo che mi sostiene”.

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