La Gran Bretagna viene di nuovo ferita dalla furia estremista dopo meno di due settimane dalla strage di Manchester e a soli quattro giorni dal voto dell’8 giugno. Sabato sera un commando di terroristi ha seminato il panico. L’attacco è cominciato sul London Bridge, dove un pulmino ha investito diversi passanti. Altri civili sono stati poi accoltellati a Borough Market, in un bar. Tre gli aggressori uccisi dalla polizia, secondo la quale ci sarebbero almeno sei vittime tra i civili. Oltre 48 i feriti. La Francia ha comunicato la presenza di connazionali tra le vittime.
Due degli aggressori colpiti dal fuoco della polizia distesi sull’asfalto nella zona di Borough Market: è l’immagine di una foto scattata da un fotografo pare di origini italiane, Gabriele Sciotto, e rilanciata dalla Bbc. L’immagine sembra certificare l’epilogo del duplice attacco terroristico condotto nel centro di Londra. Uno dei due, ripreso in primo piano, indossa una cintura con dei contenitori.
Mark Rowley, capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, ha descritto l’accaduto come “un attacco prolungato, iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market”. Il vicedirettore delle operazioni del London Ambulance Service, Peter Rhodes, ha riferito che i feriti sono “oltre 48”. I responsabili degli attacchi sarebbero soltanto le tre persone neutralizzate dagli agenti: è dunque escluso che vi siano altri aggressori in fuga. L’incidente è considerato chiuso, ma proseguono le indagini su eventuali fiancheggiatori esterni al commando.
La ricostruzione dell’attacco – Secondo la ricostruzione di Scotland Yard, alle 22.08 (le 23.08 italiane) i tre hanno dapprima investito alcune persone sul ponte a bordo di un van, poi sono scesi e ne hanno ferite altre a coltellate. Quindi sono risaliti sul mezzo, noleggiato dalla Hertz, e hanno proseguito per Borough Market, dove hanno accoltellato altre persone in ristoranti e bar della zona, attaccato e ferito anche un poliziotto e sono stati infine affrontati da alcuni agenti che li hanno uccisi al culmine d’una sparatoria. Quest’ultima è avvenuta “otto minuti dopo la prima chiamata” d’allarme. Un terzo attacco è stato poi sferrato a Vauxhall: dopo gli accertamenti della sicurezza, Scotland Yard ha però concluso che non si è trattato, in questo caso, di terrorismo.
I Tory sospendono la campagna elettorale – Intanto, il partito conservatore britannico ha annunciato la sospensione della sua campagna nazionale per le elezioni legislative dell’8 giugno. “Faremo il punto durante il giorno, sulla base di nuovi elementi che emergeranno sugli attacchi”, ha detto un portavoce dei Tory.
Sostenitori Isis esultano sui social – Non ci sono ancora rivendicazioni per l’attacco a Londra ma sui social media sostenitori dell’Isis stanno esultando per l’accaduto.
“Questo è per Allah”. Sono le parole che i terroristi avrebbero gridato durante gli attacchi, stando alle dichiarazioni di alcuni testimoni. Secondo Alex Shellum, che al momento dell’attacco era seduto in un pub con la sua ragazza e due amici, una delle ferite al London Bridge “sanguinava copiosamente dal collo e sembrava avesse un taglio profondo alla gola”. La donna ferita è poi entrata nel locale per chiedere aiuto.
Un testimone: “In 3 contro una donna” – Emergono i primi racconti dell’orrore dall’inferno di Londra. Fra questi impressiona la vicenda di una donna investita su London Bridge dalla furia congiunta dei tre aggressori. Infierivano con i coltelli contro di lei, ha riferito un testimone oculare, Gerard Vowls, con gli occhi ancora sbarrati. “Gridava, chiedeva aiuto”, ha raccontato, dicendo di aver cercato di fare qualcosa, lanciando contro i tre “sedie e bottiglie” prese in un bar. “Ma loro a quel punto hanno cominciato ad avvicinarsi a me, per cercare di accoltellarmi, tiravano coltellate a tutti, gente malvagia, davvero malvagia”. “Vorrei sapere se quella ragazza è ancora viva – ha proseguito Vowls – l’ho cercata in giro per un’ora e mezzo piangendo, ma non non ne ho trovato traccia, non sapevo cosa fare”. Anche il barista Alex Martinez ha parlato di momenti spaventosi: “Ho visto un uomo con un coltello in mano che gridava qualcosa. Ho capito che stava succedendo qualche guaio e mi sono nascosto in un bidone dell’immondizia”.
La premier britannica Theresa May ha convocato a Downing Street il comitato di emergenza Cobra. Lo stesso comitato si era riunito più volte nei giorni scorsi dopo l’attentato suicida di Manchester: dapprima per portare il livello di allerta nazionale terrorismo nel Regno Unito al livello massimo, “critico”, quello che presuppone il rischio di altri attacchi “imminenti”; e poi riportarlo al livello “grave”, secondo il quale gli attacchi sono considerati comunque “altamente probabili”.