La maggioranza al Pd: “Battaglie legate a interessi personali”

di Redazione

ADSANT’ARPINO. “Il Partito Democratico è sceso in campo per far quadrato attorno al proprio capogruppo Elpidio Del Prete e, nel tentativo di buttare fango sull’amministrazione comunale, ha tirato in ballo anche la questione (evidentemente mai risolta) dei rifiuti”.

Così il gruppo di “Alleanza Democratica” in una nota di replica ai democratici santarpinesi. Sulla questione dei rifiuti, la coalizione di maggioranza sostiene: “E’ un problema che esiste in Campania da anni, da decenni, e i principali responsabili politici sono proprio i vertici locali, provinciali e regionali del Partito Democratico (dal primo all’ultimo, da Bassolino a Del Prete). Se oggi i Consorzi non funzionano, non hanno soldi, sono indebitati fino al collo, le responsabilità vengono da lontano, e chi come Savoia, Del Prete e Maisto ha avuto ruoli di responsabilità gestionale lo sa bene. Non ci vuole molto per capire qual’ è la situazione. Basterebbe chiederlo ad Elpidio Maisto che ben saprebbe spiegare le ragioni dell’ennesima emergenza rifiuti in Campania. Se poi c’è bisogno di una spiegazione che investa aspetti tecnici, politici, economici e manageriali, ed allora possono rivolgersi solo al consigliere Elpidio Del Prete (già amministratore del Consorzio GeoEco, già direttore generale di Casoriambiente Spa), noto luminare della materia (monnezza)”.

Poi la questione del patronato: “In questo caso – afferma Ad – il Partito Democratico ha superato ogni limite di decenza morale, andando a perorare una ‘causa personale’ del capogruppo Del Prete, da mesi molto sensibile alla questione. Occorre perciò ricordare a qualcuno alcuni particolari, alcuni dati di fatto: i patronati a supporto dei servizi sociali sono nati nell’anno 2001, e dal 2001 fino al 2008 tale servizio, nel Comune di S.Arpino, è stato appannaggio esclusivo del Patronato Acai (per intenderci lo stesso patronato che opera su Corso Atellano e gestito dai familiari di Del Prete); dal 2001 fino al 2008 tale servizio è sempre stato affidato senza alcuna gara (eppure per i primi anni costava al Comune la modica cifra di circa 10 milioni di vecchie lire annue!), né il patronato Acai si è mai lamentato che non si facesse una gara, ma neanche gli attuali dirigenti del Partito Democratico si sono mai scandalizzati. Per non parlare poi del diretto interessato, Elpidio Del Prete, paladino di tutte le leggi, tutore dell’etica e della trasparenza; dal 2003 in poi, grazie all’allora assessore alle politiche sociali (Eugenio Di Santo e cioè quello che oggi fa il sindaco e voi dite che ‘dorme’), i patronati (o meglio, il solito e unico patronato Acai) hanno continuato l’attività di supporto ai servizi sociali a costo zero. Avete capito bene, a costo zero. Quindi grazie a quel ‘dormiglione’ di Di Santo il Comune di S.Arpino e quindi i cittadini, dal 2003 in poi, hanno risparmiato ben 10 milioni di vecchie lire all’anno. La cosa deve essere sfuggita agli altri amministratori. Del Prete era impegnato in ben più serie e nobili battaglie a favore della legalità e della trasparenza per perdere tempo in simili sciocchezze; nel 2009, continuando una tradizione quasi decennale (2001-2008), il Comune di S.Arpino ha affidato tale servizio ad un altro patronato. Ebbene, il patronato Acai (che per nove lunghi e consecutivi anni aveva beneficiato di un affidamento diretto) si è ricordato che tali affidamenti vanno effettuati mediante una gara pubblica, ed è quindi passato alle vie di fatto con un ricorso al Tar. E’ partita quindi un’altra battaglia di giustizia e legalità, nell’interesse del popolo sovrano, e il buon Elpidio Del Prete, che dormiva sonni tranquilli, si è subito vestito da ‘giustiziere della notte’ e, nell’ambito delle sue funzioni istituzionali, ha ingaggiato una personalissima quanto singolare lotta contro il patronato Acli (diretto concorrente dell’Acai), contro i dipendenti dell’Ufficio Politiche Sociali, contro i dipendenti designati nella commissione di gara, contro i vigili urbani quotidianamente invitati e diffidati a controllare l’operato del patronato Acli e quello dei dipendenti ‘inquisiti’. Tutto ciò, per amore della legalità e della giustizia? O perché era stato interrotto un affidamento lungo 9 anni (2001-2008)? 60mila euro di danni? Ma per i cittadini di S.Arpino o per il patronato Acai che non ha ricevuto l’affidamento?”.

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