Accantonato il progetto del “civismo puro e duro” registriamo un altro cambiamento di rotta da parte repentino da parte del Sindaco. Le larghe intese proposte da De Cristoforo solo qualche giorno fa già sono svanite o per meglio dire da lui stesso rimodulate.
Dopo il ‘no’ del gruppo che detiene ancora la leadership anche in questa maggioranza adesso l’auspicio del primo cittadino è costituire dei tavoli con la minoranza su argomenti importanti per assumere la scelta migliore.
Così il Sindaco, con la bella similitudine del committente, del progettista e dell’esecutore, sembra indicare in pratica con un nuovo gioco di parole un vecchio termine: consociativismo.
Speriamo vivamente di sbagliarci ma questo si che sarebbe un vecchio modo di concepire la politica. È questo modo di governare che che ha provocato danni enormi sia al paese sia alla stessa Aversa (in modo particolare in campo urbanistico). In sostanza, sembra che sfugga un principio elementare e universale delle democrazie moderne: la maggioranza governa la minoranza controlla. Non vorremo che ad Aversa ci sia qualcuno che ha in mente altro.
Speriamo che la redazione del Puc, ad esempio, non si trasformi in un altra colata di cemento in nome di un progetto condiviso da tutte le forze politiche. Ed ancora, auspichiamo che i pochi terreni rimasti che potrebbero essere retinati a parcheggi non siano oggetto di riflessioni con l’opposizione e magari sacrificati sul tavolo delle larghe intese per fare altro.
Nelle democrazie evolute il dialogo tra maggioranza e opposizione, oltre ad essere pratica corrente, è anche garantito dalle leggi. Il confronto democratico tra le due maggioranze e opposizione consiliare dovrebbe avvenire nelle commissioni o nel civico consesso. Fino ad oggi nessuna proposta della minoranza fatta nelle sedi istituzionali è stata accolta ed oggi si ha l’ardire di offrire tavoli di concertazione.
La città, un anno fa, ha affidato dei compiti specifici alla minoranza e alla maggioranza che non possono essere confusi. I cosiddetti tavoli già ci sono e sono quelli istituzionali. Strade diverse porterebbero verso una deriva consociativista che danneggerebbe sicuramente la città.
Gino Della Valle, già assessore e presidente dell’Osservatorio Politico Cittadino