Carinaro. L’umanità ha già subìto troppi olocausti, non può restare indifferente di fronte a questa tragedia.
Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, a margine della veglia di preghiera promossa dalla Comunità di Sant’Egidio in occasione dell’appello per la speciale Giornata di preghiera lanciato dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana.
Il peccato più grave – ha aggiunto il pastore di Carinaro prima dell’inizio della celebrazione – è l’indifferenza. La veglia nasce con l’intenzione di esprimere solidarietà e vicinanza ai cristiani e alle altre minoranze religiose perseguitate in Iraq e in altri Paesi del Medio Oriente.
Non possiamo restare zitti – ha aggiunto il cardinale di Napoli – davanti a questa tragedia, a donne umiliate, bambini ammazzati, a popoli sradicati dalle loro case.
L’Arcivescovo ha ricordato come nei secoli la Chiesa cristiana abbia sempre subìto persecuzioni, ma – ha proseguito – si è giunti a forme di efferatezza che lasciano sbalorditi come l’uccisione del reporter americano.
La Diocesi di Napoli pubblicherà nei prossimi giorni la nuova lettera pastorale, ha annunciato Sepe: Sarà un richiamo, un grido alla responsabilità di tutti. Il cristiano, per sua natura, è un responsabile della realtà che lo circonda e questa responsabilità deve essere espressa nella vita sociale, culturale, politica, economica e religiosa. Non possiamo – ha aggiunto il presule – essere cristiani solo in chiesa.
Dal cardinale è stata espressa la speranza che la Chiesa di Napoli, che già da tempo richiama tutti alla responsabilità, ci faccia sensibili a tutte le problematiche che la Diocesi, la città, la regione, il Sud e l’Italia vivono per contribuire al miglioramento della nostra condizione.
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