Strage Bologna, famiglie vittime protestano contro ministro Galletti: “Governo scorretto”

di Redazione

Atto di protesta a Palazzo d’Accursio, a Bologna, per il giorno della commemorazione della strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980. L’associazione dei familiari delle vittime ha lasciato l’aula del consiglio comunale prima che il ministro Gian Luca Galletti, in rappresentanza del governo, prendesse la parola. “Non abbiamo niente contro Galletti – ha detto il presidente Paolo Bolognesi – ma rappresenta un governo scorretto”.

“E’ una scelta che cerchi di non fare, però qui si è costretti. Noi abbiamo una tradizione democratica, se no invece che fare l’Associazione dei familiari delle vittime facevamo qualcos’altro”. il presidente dell’associazione dei familiari delle Vittime della Strage di Bologna Paolo Bolognesi, parlando dal cortile di Palazzo D’Accursio. “E’ un’associazione che rispetta le istituzioni, perl le istituzioni non ci rispettano”, ha aggiunto. Il consiglio dell’Associazione, ha aggiunto Bolognesi, è stato “unito nel prendere la decisione”.

I familiari delle vittime, riconoscibili dalla tradizionale gerbera bianca appuntata al petto, sono usciti in modo composto e silenzioso dall’aula del Consiglio comunale, guidati dal loro presidente. Poi si sono raggruppati nel cortile del Palazzo comunale, in attesa di formare il corteo diretto verso la Stazione ferroviaria.

“Posso comprendere l’insoddisfazione dei familiari, sappiamo che la strada è ancora lunga, ma si sta continuando a lavorare per dare risposte e si sono fatti dei passi avanti”. Così, nell’aula del Consiglio comunale di Bologna, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha risposto ai familiari dell’Associazione delle vittime della strage che hanno lasciato l’aula prima del suo intervento.

“Conosco bene le richieste dell’associazione nei confronti della presidenza del Consiglio – ha detto Galletti – penso al tema della declassificazione degli atti e alle questioni relative ai benefici assistenziali e previdenziali. La desecretazione è un processo lungo, sono stati fatti alcuni passi avanti, sta per completarsi il trasferimento degli atti all’archivio centrale, sono state trovate le risorse, ci sono certamente altri ostacoli da superare, ma dobbiamo andare avanti. Anche sulle tutele previdenziali alcuni passi sono stati fatti, ma sappiamo che non basta”.

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