CASAGIOVE. Giovedì 2 Aprile Frost/Nixon – Il
Duello di Ron Howard, 5 nominations agli Oscar 2009 (tra cui Miglior Film,
Miglior Regia, Miglior Attore).
Avati. Orario Spettacoli: Feriali 16.00 – 18.30 – 21.15 – Sabato-Domenica e
Festivi 16.00 – 18.10 – 20.20 – 22.30.
FROST-NIXON – IL DUELLO
Un film di Ron Howard. Con Frank Langella, Michael Sheen, Kevin Bacon, Rebecca Hall, Toby Jones, Matthew MacFadyen, Oliver Platt, Sam Rockwell, Patty McCormack, Andy Milder, Kate Jennings Grant, Gabriel Jarret, Jim Meskimen, Geoffrey Blake, Clint Howard. Genere Drammatico,
colore 122 minuti. – Produzione USA 2008.
1974.
Il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon si dimette dalla carica in
seguito all’inchiesta sullo spionaggio condotto ai danni del partito
democratico in campagna elettorale, il cosiddetto ‘Watergate’. 1977. Dopo tre
anni di silenzio Nixon accetta di farsi intervistare, dietro lauto compenso, da
David Frost, giornalista britannico. Per
l’uomo politico e il suo staff l’occasione è straordinaria. Frost ha fama di
abile intervistatore ma è considerato più affine al mondo dell’entertainment
che non a quello di cui Nixon ha fatto parte. Il giornalista è invece così
convinto della possibilità di sfondare sul piano della notorietà mondiale,
grazie a questa occasione, che è pronto ad intervenire con i propri fondi per
coprire le spese. Il rapporto tra i due si rivelerà complesso e non sempre
facile ma le loro conversazioni rimarranno nella storia della televisione e non
solo. Ron Howard si dimostra, ancora una volta, in grado di fare spettacolo
partendo da una materia che sulla carta non si dimostra particolarmente adatta.
Perché lo script del film è di Peter Morgan,
il quale ha portato la vicenda sui palcoscenici di Broadway e di Londra con
successo grazie ai due protagonisti (Langella premiato anche con un Tony Award). Ma, appunto, di teatro si tratta.
Trasformare delle interviste televisive, per quanto storiche, in cinema non è
un’impresa facile ma Howard ha centrato il bersaglio. Lo fa grazie a una
struttura narrativa che fa tesoro di Cinderella Man con la
consapevolezza che la figura di Nixon ha già goduto del ritratto in nero
realizzato da Oliver
Stone (un regista esperto
in presidenti) grazie alla performance di Anthony Hopkins. Howard non si concentra solo sui
due protagonisti ma costruisce il film su ciò che sta intorno a un’intervista
importante. Ecco allora che Frost/Nixon assume le connotazioni di un
match di pugilato ad alto livello. A partire dagli allenamenti (la
documentazione da una parte, le precauzioni dall’altra) passando per il peso
(il primo incontro tra i due in cui iniziano a scrutarsi) fino ai round. Frost
apre con un colpo basso a cui Nixon, dopo un attimo di smarrimento, reagisce in
modo efficace. Non andrà sempre così e il giornalista dallo sguardo sempre
all’erta riuscirà alla fine a mettere alle corde l’avversario a cui gran parte
del popolo americano aveva imputato il fatto di essersi dimesso senza ammettere
la propria colpa e fare ammenda. Howard però, senza ombre di giustificazionismi
a posteriori o di falso pietismo, è interessato non solo ai ruoli e alle
dinamiche della politica e dei mass media ma anche all’umanità dei suoi
protagonisti. A cui regala un’uscita di scena che si fa ricordare.
GLI
AMICI DEL BAR MARGHERITA
Un
film di Pupi
Avati. Con Diego Abatantuono, Laura Chiatti, Luigi Lo Cascio, Fabio De Luigi, Gianni Cavina. Commedia, durata 90 min. – Italia 2009
Siamo
nel pieno degli anni Cinquanta e io sedicenne somiglio nella sfrontatezza delle
mie aspettative a quell’Italia in cui nessuno si prende la briga di
richiarmarmi alla ragionevolezza. Ho l’età dei miei sogni che è l’età della
città in cui vivo e della sua gente. Tutti insieme condividiamo le stesse
attese nei riguardi di uno sconfinato futuro”. Classe 1938, Giuseppe detto
Pupi Avati, bolognese di nascita ma romano di
adozione, a pochi mesi dalla presentazione de Il
papà di Giovanna, racconta così il suo ultimo lavoro, Gli amici del bar Margherita, film corale
con un cast di attori eccelsi, da Diego Abatantuono
a Neri Marcorè, da Luisa Ranieri a Laura
Chiatti. Ed ancora, Fabio De Luigi, Luigi Lo Cascio, Claudio
Botosso, Gianni Ippoliti, Gianni Cavina e Katia
Ricciarelli. Una varietà di personaggi e personalità che ruotano intorno
alla vita del giovane Taddeo, detto Coso, interpretato da Pierpaolo Zizzi, alla sua prima esperienza
cinematografica. In lui rivivono i sogni e le speranze del regista, allora nel
pieno della sua adolescenza. “Avevo l’esigenza di spostare il tiro
su un argomento più frivolo, mi sono lasciato sedurre da qualcosa di
completamente diverso rispetto all’ultimo film”, ha spiegato. “Avevo
voglia di raccontare la goliardia sfrenata di quegli anni, per me è una forma
di igiene mentale cambiare registro tra un film e l’altro”. Girato nel
maggio 2008 sotto i portici di via Roma a Cuneo ma ambientato a Bologna, la sua
Bologna, Gli amici del bar Margherita è una commedia sentimentale
fortemente autobiografica. “Perché non rammentare quegli anni se è
sufficiente traversare la strada per raggiungere il bar Margherita, quel
santuario nel quale la società dei maschi, che teneva ancora asservita la donna
in qualsivoglia suo ruolo, regnava impunemente?”, si è chiesto il Maestro,
qui nella duplice veste di regista e sceneggiatore. “Perché non alzare la
saracinesca di quel locale nel quale la mia memoria ha trattenuto intatti,
preservati dalle ingiurie del tempo quell’insieme straodinario di eroi sciocchi
che tuttavia furono per gran parte della mia giovinezza i modelli ai quali mi
ispirai?”. Siamo nel 1954. Il diciottenne Taddeo vive con la mamma (Katia
Ricciarelli) e il nonno Carlo (Gianni Cavina) di fronte al mitico bar
Margherita, locale gestito da vere e proprie regole, una sorta di codice d’onore
che nessuno poteva infrangere, e punto di incontro di un giro che conta e per
questo ambito. Grazie ad uno strategemma, divenendo cioè l’autista del
misterioso e carismatico Al (Diego Abatantuono), Taddeo trova la chiave di
accesso a quella realtà . Senza rendersene conto, diventa nell’arco di poco
tempo il testimone di una serie di situazioni, legate alle vite dei più
disparati personaggi: ci sono Bep (Neri Marcorè), innamorato della entreneuse
Marcella (Laura Chiatti), Gian (Fabio De Luigi),
aspirante cantante, il ladruncolo e sessuofobo Manuelo (Luigi Lo Cascio), Zanchi (Claudio Botosso), inventore
delle cravatte con l’elastico, lo strano campione di ballo Sarti (Gianni
Ippoliti) e la bella e prosperosa maestra di pianoforte Ninni (Luisa Ranieri)
di cui si innamora il nonno di Taddeo. Prodotta dallo stesso Avati insieme
all’inseparabile fratello e compagno di cinema Antonio e Rai Cinema, la pellicola si avvale delle musiche di
un altro bolognese doc, Lucio Dalla, amico di
vecchia data, in quanto membro di un complesso in cui Pupi, da ragazzo, suonava
il clarino. Distribuito da 01 Distribution a partire dal 3 aprile, Gli
amici del bar Margherita, partendo da una piccola realtà di provincia,
ricostruisce la società maschilista della metà del secolo scorso, raccontando
un mondo al quale Avati avrebbe voluto appartenere in età giovanile. La
macchina da presa è l’occhio nostalgico dell’autore. E la somma dei fotogrammi,
“una celebrazione dei nostri quarant’anni di cinema sorridendo di noi
stessi, della nostra superlativa ingenuità “. Parola di Pupi Avati.