Napoli – Come al Loreto Mare, anche all’Ospedale San Paolo, stesso copione, che punta dritto su quella che sembra l’ultima frontiera del business dei finti sinistri stradali.
A parlarne è il quotidiano “Il Mattino”. Si parte dalle formiche. Mesi fa, fecero il giro di giornali e social media le foto del lettino di una paziente invaso dalle formiche, attratte da possibili perdite di glucosio nel corso di una terapia somministrata a una donna malata di diabete. Un caso che ha attirò l’attenzione degli inquirenti sull’ospedale di Fuorigrotta.
Ne è nata una inchiesta sulla gestione della pulizia all’esterno dei padiglioni ospedalieri, sulla manutenzione delle aiuole, vicenda coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. Parallelamente, però, come fa sapere il quotidiano napoletano, c’è chi si è messo a scavare a fondo e l’attenzione si è spostata su quanto avviene al pronto soccorso e alla radiologia, sulla falsariga di quanto riscontrato nel caso Loreto mare.
Mesi di indagini, ore di osservazione da parte degli inquirenti, saltano agli occhi le sagome di soggetti che entrano in ospedale da soli, pienamente in possesso della propria capacità di movimento, che vengono però registrati come traumatizzati. Soggetti a cui vengono diagnosticate fratture, almeno a leggere cartelle cliniche che puntualmente si arricchiscono di tac e analisi posticce. Referti originali, che appartengono a pazienti realmente visitati al San Paolo, ma che vengono clonati o usati alla bisogna per accreditare incidenti mai avvenuti, spalancando così la porta della richiesta di risarcimento danni.
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