È passato quasi un secolo (90 anni, per essere precisi) da una celeberrima foto che fece scalpore: il ritratto di 28 scienziati e una sola scienziata (Marie Skłodowska Curie) scattata a margine del Congresso di Solvay nel 1927. Tutti uomini e una sola donna, a dimostrazione che la scienza al tempo, come tanti altri settori della cultura, era dominio del “sesso forte”.
Oggi, l’Università di Trento e la Società italiana di fisica la ripropongono a ruoli invertiti. A essere ritratte stavolta sono state 28 fisiche italiane e un solo fisico, in un’iniziativa collaterale al 103esimo congresso della Sif, in corso a Trento.
Il “sesso debole” si è ripreso la sua rivincita, dopo quasi cento anni, e ha dimostrato di essere molto più forte nella cultura (e, in questo caso, nelle scienze) di quanto si potesse immaginare.
Lo scopo di questa geniale trovata è sensibilizzare il ruolo delle tante donne che già lavorano nel campo della fisica in Italia, oltre che per incoraggiare la diffusione di modelli femminili per quanto riguarda gli ambiti scientifici.
L’iniziativa è stata la naturale conclusione di una mattinata dedicata alla riflessione sulle carriere scientifiche delle donne, che si è svolta in occasione del congresso.