Napoli – “Dalla Terra dei fuochi campana è partito il coraggio di denunciare lo scempio ambientale, diventando esempio per le Terre dei fuochi delle altre regioni italiane. E’ proprio da qui, infatti, che è partita la forza per denunciare gli imprenditori disonesti che non hanno smaltito correttamente i loro rifiuti”.
Così Claudia Salvestrini, direttrice del consorzio Polieco, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti dal titolo ‘Disinquinare il mercato’, previsto ad Ischia il prossimo 22 e 23 settembre, ha esaltato l’impegno civile della Campania.
“Una regione che ha sofferto molto, ed è per questo – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola – che siamo al lavoro per creare una filiera specifica del rifiuto, curando così le ferite inferte alla nostra terra, come nel caso delle eco balle, favorendo sistemi avanzati di riciclo ed evitando la realizzazione di nuove discariche. Noi stiamo imboccando la strada dell’economia circolare: non puntiamo né al consumo di suolo per nuove discariche né a nuovi impianti di termovalorizzazione, ma assolutamente al recupero di materia”.
A fare da eco a Bonavitacola, il presidente dell’osservatorio regionale per l’ambiente Vincenzo De Luca: “Tirarci indietro sarebbe stato più semplice e certamente più comodo ma abbiamo scelto, con la legge regionale numero 14 per la riorganizzazione del ciclo dei rifiuti in Campania, di recuperare l’ordinarietà almeno da un punto di vista normativo”.
Per il piano delle bonifiche, la ricetta del generale Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, ha tre punti: “Far veloce, far bene e far insieme”.
“Abbiamo tempi contati – ha detto Vadalà – e non solo perché dal 2014 paghiamo una multa molto alta per non aver bonificato bene ed in fretta. Sebbene da 39 milioni di euro dovuti ogni sei mesi ora paghiamo 16milioni di euro il nostro obiettivo deve essere azzerare la cifra dell’infrazione. In Campania, di quei siti che erano stati censiti e per i quali l’Unione Europea ci aveva richiamato all’ordine ne restano solo altri otto, di cui sette a Benevento ed uno a Salerno, quasi tutti con rifiuti solidi urbani e quasi tutti interamente mineralizzati. Altri siti dovranno essere monitorati, caratterizzati e presto avviati alla bonifica specie quelli che si ritrovano nel pieno di un centro abitato”.
Il riferimento del generale Vadalà è alla “Terra dei fuochi” ed in particolar modo alle discariche del Casertano, compresa l’area di Casal di Principe e del Napoletano che seppur realizzate negli anni 70 e 80, non sono ancora state sanate.
Sulla necessità di un confronto continuo con tutti gli operatori del settore è intervenuto Luigi Stefano Sorvino, commissario Arpac: “L’agenzia è un importante strumento tecnico operativo a supporto della Regione per la razionalizzazione del ciclo dei rifiuti, in continua attività di monitoraggio e verifica ma non possiamo negare l’esiguità delle risorse che sono a nostra disposizione. La Campania è una regione con un elevato concentrato di criticità ma anche un laboratorio di politiche di sperimentazione, che meritano di essere seguite e perseguite”.
“Una regione ricca di stimoli e risorse sotto il profilo ambientale, che abbiamo scelto ancor di più quest’anno, per il Forum, dopo il sisma che ha colpito l’isola di Ischia, per incoraggiare ripresa e riscatto”, ha sottolineato il presidente del consorzio Polieco, Enrico Bobbio.
Nell’ambito della conferenza stampa è stato presentato il film “Veleno” del regista Diego Olivares. “La gente non riesce ad affrontare il timore che immediatamente si scatena quando si parla di rifiuti interrati e di incidenza tumorale. Con il film Veleno abbiamo voluto contribuire alla denuncia e sottolineare l’importanza del senso civico”, ha commentato il produttore cinematografico del film Gaetano Di Vaio.
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