Philip Laroma Jezzi è il ricercatore dell’Università di Firenze che, con la sua denuncia, ha fatto scattare le indagini su concorsi truccati che ha portato all’arresto di 7 professori (59 sono gli indagati). Il 49enne è riuscito a incastrare i baroni utilizzando le intercettazioni, consegnate poi alla Finanza. Gli hanno chiesto di ritirarsi da un concorso per diventare professore spiegandogli “come funzionavano le cose” ma ha rifiutato e poi denunciato.
“Non è che tu non sei idoneo, è che non rientri nel patto del mutuando”, sono le parole di Pasquale Russo, professore ordinario di diritto tributario alla facoltà di Giurisprudenza a Firenze, registrate di nascosto col cellulare da Philip Laroma Jezzi. Il ricercatore nato in Inghilterra si è opposto alla strada segnata per lui e per tanti suoi colleghi dai professori della sua materia. Non solo ha registrato due conversazioni fondamentali, ha anche tenuto costantemente informati procura e Guardia di Finanza su quello che avviene all’università, su bandi e concorsi.
Il 22 novembre del 2012, Laroma Jezzi presenta la domanda per l’abilitazione sia a professore associato che ordinario. Quattro mesi più tardi, Pasquale Russo lo chiama invitandolo nel suo studio. L’ex professore, pur conoscendo le doti del ricercatore, cerca di convincerlo a ritirarsi dalla corsa dell’abilitazione, perché i vincitori sono già stati decisi e far passare lui potrebbe metterli in difficoltà quando ci saranno i concorsi.
Laroma Jezzi, per nulla convinto della proposta, minaccia di fare un esposto e Russo risponde: “Come si fa ad accettare una cosa simile? Tu non puoi non accettare. Che fai, ricorso? Però così ti giochi la carriera. Qui non siamo sul piano del merito Philip. Smetti di fare l’inglese e fai l’italiano”. “E’ stata fatta una lista e tu non ci sei”, ha ribadito l’ex professore. Laroma Jezzi non ritira la domanda e a dicembre 2013 viene regolarmente bocciato. Fa ricorso al Tar e vince. Ora è abilitato come associato.
Il ricercatore fornisce agli inquirenti anche una seconda registrazione del gennaio 2014. Oltre a Russo, in questo caso, è presente anche Guglielmo Fransoni, uno dei commissari che l’hanno bocciato. I due spiegano a Laroma Jezzi che un professore fiorentino, Roberto Cordeiro Guerra, è contro di lui perché vuole fargli passare avanti un suo discepolo a una nuova selezione. “Io non ho capito la tua scelta di restare dopo che ti era stato dato il messaggio di ritirarti – ha detto Fransoni – cioè se uno ti dà il messaggio il motivo c’era, una consapevolezza di com’era orientata la commissione”.