Su disposizione della Procura di Caltanissetta, i finanzieri della Guardia di Finanza nissena nella mattinata del 10 ottobre hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip di Caltanissetta, nei confronti di due sancataldesi per il reato di corruzione.
Con l’ordinanza il gip, sempre accogliendo la richiesta della Procura nissena, ha disposto il sequestro della somma di 46.550 euro quale prezzo del reato. Nel corso dell’operazione sono state eseguite perquisizioni al Comune di San Cataldo e presso la società Ediltecnica Costruzioni srl.
Le indagini scaturiscono da ulteriori approfondimenti investigativi effettuati dalla Guardia di Finanza a seguito dell’operazione Perla Nera che, nell’aprile del 2016, aveva portato all’esecuzione di tredici misure cautelari nei confronti di funzionari pubblici e imprenditori nisseni per vari reati contro la pubblica amministrazione.
Tra gli arrestati figuravano anche Salvatore Ficarra, rappresentante legale della Ediltecnica Costruzioni srl, e Daniele Silvio Baglio, funzionario dell’Ufficio tecnico del Comune di San Cataldo, entrambi indagati in relazione ad un rapporto corruttivo intrattenuto con l’ingegner Giorgio Salamanca, già dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Caltanissetta.
Al termine di complesse indagini svolte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Caltanissetta e dirette dalla Procura della Repubblica, il gip del Tribunale di Caltanissetta ha nuovamente sottoposto a misura cautelare personali l’imprenditore Ficarra e il funzionario comunale Baglio, in quanto responsabili di un patto corruttivo che ha permesso all’Ediltecnica Costruzioni srl – società edile di cui Baglio era risultato socio occulto – di ottenere vari appalti pubblici nel Comune di San Cataldo in cambio del pagamento di somme di denaro.
In particolare, Ficarra pagava “in nero” mensilmente somme di denaro a Baglio in cambio dell’affidamento di lavori pubblici, con procedure amministrative semplificate, in favore della Ediltecnica Costruzioni, impresa nella cui compagnie sociale figurava peraltro la moglie di Baglio. Ciò emergeva dall’esame di una contabilità in “nero”, da cui risultava che nel corso degli anni il funzionario dell’Ufficio tecnico comunale di San Cataldo aveva percepito circa 46.550 euro dall’imprenditore. Tale somma è stata quindi sequestrata durante le operazioni.
La tecnica era ormai collaudata. Baglio, in palese conflitto di interessi, assumeva il ruolo di Rup di diversi e numerosi procedimenti amministrativi relativi all’affidamento, senza gara pubblica, di lavori alla Ediltecnica Costruzioni, anche sottoscrivendo provvedimenti di liquidazione di fatture emesse dalla società e così rivestendo contemporaneamente il ruolo di “controllore” e quello di “controllato”. In definitiva, è stato accertato il completo asservimento della funzione pubblica affidata a Baglio agli interessi privati propri e del suo socio.
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