Gricignano fuori dal consorzio Asi, il progetto di #SiPuòFare

di Antonio Taglialatela

Gricignano – “Via dal consorzio Asi e gestione autonoma della zona industriale. #SiPuòFare!”. Nella serata di mercoledì 18 ottobre, nella sede del circolo “Insieme”, le componenti del progetto #SiPuòFare“Insieme”, “LiberaGricignano”, “Comitato Donne” e “VII Miglio” – che sostengono la candidatura a sindaco di Andrea Aquilante, hanno discusso sull’importante questione ambientale e occupazionale che riguarda la zona industriale di Gricignano.

Questione che continua a preoccupare non poco la cittadinanza che, dopo l’incubo, passato, dell’Ecotransider, resta attenta sull’eventuale sorgere di nuovi insediamenti dediti al trattamento dei rifiuti. Tra questi, che ha innescato negli ultimi giorni un’accesa polemica via social, un impianto di smaltimento di rifiuti in legno e ferro per il quale si è tenuta una conferenza di servizi che ha portato ad un decreto regionale di autorizzazione. Come già chiarito nei giorni scorsi dal vicesindaco Aquilante, “il parere del Comune non è vincolante ai fini della realizzazione dell’impianto. Il Comune può eseguire solo la verifica della conformità urbanistica da parte del tecnico comunale, che opera nella sua più totale autonomia, quindi senza le cosiddette ‘ingerenze’”.

“Tutte le fabbriche che lavorano nel settore dei rifiuti – ha spiegato il vicesindaco – fanno riferimento, per normativa, a rifiuti denominati ‘pericolosi’ e ‘non pericolosi’ e il Comune non può, al momento, vietare quanto consentito per legge”. Ad ogni modo, sottolineava Aquilante, “non si tratta né di un nuovo insediamento né di lavorazione di umido, ma di materiali in legno, rame e ferro”. Come ovviare alla concentrazione di aziende dedite alla lavorazione dei rifiuti nella zona industriale di Gricignano “è un ragionamento completamente diverso e complesso e che potrebbe trovare una soluzione sul piano politico”, ha sostenuto Aquilante, per il quale “non mancherà modo di registrare le reali volontà di approcciarsi al problema in modo serio e responsabile da parte di tutte le forze politiche in campo, sia di maggioranza che di opposizione”.

A quale soluzione faceva riferimento Aquilante? E’ quella emersa proprio dal dibattito dell’altra sera tenuto dal progetto #SiPuòFare, ossia la fuoriuscita del Comune di Gricignano dal consorzio Asi di Caserta dando seguito ad una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale il 6 giugno 2005 quando l’allora amministrazione Lettieri prese atto “che il Comune di Gricignano non è un ente consorziato all’Asi di Caserta, come si nota dall’articolo 3 dello statuto consortile, e che, pertanto, lo stesso consorzio non ha alcun potere di incidere sul territorio industriale della cittadina”.

Una volontà politica che, però, non ebbe un seguito concreto nella procedura che doveva perfezionare l’iter di fuoriuscita dal consorzio poiché la variante al Prg non fu trasmessa al settore Urbanistico della Provincia. Ma quella delibera è, tuttavia, ancora valida e può essere utilizzata oggi per la fuoriuscita dall’Asi in quanto dà un’indicazione politica al progettista del nuovo Puc (Piano urbanistico comunale) di Gricignano in corso di perfezionamento e prossimo all’adozione. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che l’attuale Piano regolatore dell’Asi è scaduto da oltre 30 anni e il consorzio non riesce ad approvarne uno nuovo. Ciò significa che l’Asi, pur conservando i vincoli urbanistici, non ha potere espropriativo.

Insomma, il Comune di Gricignano ha tutte le carte in regola per gestire autonomamente la propria area industriale e regolamentare la nascita di nuovi insediamenti in funzione delle esigenze della cittadinanza, ponendo un freno alla “vocazione rifiuti”, che ormai caratterizza da anni quella stessa area, e consentendo all’amministrazione un maggiore controllo dell’impatto ambientale e occupazionale.

Si è discusso, ovviamente, anche delle infrastrutture che il consorzio dovrebbe trasferire al Comune. Da una prima sommaria valutazione si ritiene che ci sia ampio spazio per una transazione poiché il valore delle urbanizzazioni realizzate dall’Asi, da quarant’anni a questa parte, sarebbe abbondantemente inferiore rispetto a quanto il consorzio ha incassato attraverso gli oneri versati dalle aziende insediate.

Pertanto, il progetto #SiPuòFare, attraverso i consiglieri comunali di “Libera Gricignano” – il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Aquilante, l’assessore Michele Oliva e il delegato alle Attività produttive, Carmine Della Gatta – chiederà alla maggioranza consiliare di riproporre quella delibera in Consiglio. In tal modo si conoscerà anche la posizione, in merito, della minoranza.

Ma #SiPuòFare è andato oltre e, nell’ottica di una ancor più oculata gestione dell’area industriale, ha lanciato l’idea di coinvolgere anche i vicini comuni di Carinaro e Teverola con i quali costituisce il comparto cosiddetto di “Aversa Nord”. Questo perché una gestione, seppur autonoma, ma parziale di un’area condivisa con altri comuni non mette completamente al riparo Gricignano da eventuali nuove Ecotransider, poiché queste aziende potrebbero sorgere anche nei territori confinanti, i cui comuni, come Gricignano, non avrebbero alcun potere di veto.  Da qui la proposta di creare un comparto industriale tra Gricignano, Carinaro e Teverola indipendente dall’Asi. La parola, quindi, passa al Consiglio comunale.

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