Una stamperia clandestina con migliaia di documenti falsi, circa 8mila, molti dei quali già pronti per la consegna, è stata scoperta a Napoli dalla Polizia Municipale in un edificio nella zona di piazza Garibaldi, nei pressi della Moschea di via Torino.
Le indagini, che hanno visto il coinvolgimento per giorni di numerosi agenti, hanno portato all’arresto in flagrante di un cittadino ghanese, Mohammed Alì Tahiru. L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, aveva allestito la stamperia all’interno della propria abitazione e aveva creato un mercato del documento falso, anche grazie al singolare via vai con il luogo di culto. Una volta entrato in contatto con immigrati – in particolare di origine africana – il 42enne si accordava sul prezzo e sul modus operandi: scattava una foto, che scannerizzava in casa, che adattava al documento richiesto, a sua volta riportato nella moschea e consegnato al richiedente.
Il tutto, secondo quanto ha dichiarato il ghanese, per una miseria: 20 euro, tanto sarebbe stato il costo di una identità falsa o di una cittadinanza nuova di zecca, comunque di un documento con il quale muoversi liberamente in tutti i paesi dell’Unione europea. Tuttavia, gli inquirenti non credono che il prezzo dei documenti fosse così basso e puntano a verificare l’esistenza di contatti e complicità napoletane da parte del cittadino ghanese.
L’inchiesta è destinata a finire all’attenzione del capo del pool antiterrorismo della Procura di Napoli, il procuratore aggiunto Rosa Volpe. Da un primo screening è venuto fuori che 91 carte di identità risultano rubate al Comune di Portici, altre 15 sono state trafugate nella municipalità Vicaria-Mercato, quanto basta a far scattare l’accusa di ricettazione.
Ma non è l’unico reato contestato: il ghanese dovrà rispondere anche di produzione di documenti validi per l’espatrio (497bis) nella nuova formulazione giuridica nata proprio per fronteggiare l’emergenza terrorismo; ma anche contraffazione di atti pubblici, contraffazione di impronte digitali. All’occorrenza Mohammed Alì Tahiru forniva anche passaporti, carte di circolazione e tessere sanitarie falsificate.
Sul caso, da un convegno promosso dal Consiglio Notarile di Napoli, è intervenuto il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti: “Napoli – ha detto Roberti – è stata sempre la capitale dei falsi documenti. Quindi quello che è successo ieri non è una sorpresa: è una triste realtà. L’attenzione su Isis nel nostro paese è altissima. Le autorità di prevenzione stanno dimostrando di essere molto efficaci. Bisogna continuare così, stringere sempre più le maglie della prevenzione per poi poter intervenire nel momento in cui è necessario farlo”.
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