Gela, spari contro bar davanti a bambini: 2 arresti

di Redazione

Gela (Caltanissetta) – Gli agenti del commissariato di polizia di Gela e i militari del reparto territoriale dei carabinieri hanno dato esecuzione a due provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Lirio Conti, su richiesta del sostituto procuratore Andrea Sodani, nei confronti di due ventenni gelesi, per i reati di minacce, danneggiamento a mezzo dell’esplosione di colpi di arma da fuoco, porto di arma da fuoco con matricola abrasa e ricettazione per fatti commessi – in rapida successione – il 24 giugno 2017 a Gela ai danni di un bar, di un portone di ingresso di un’abitazione e di un motociclo, davanti agli occhi di una coppia con due bambini.

L’attività di indagine scaturisce da una incisiva, tempestiva e specifica azione di coordinamento svolta dalla Procura di Gela e che ha visto la proficua e sinergica collaborazione, sin dalla immediatezza dei fatti, tra carabinieri e polizia nell’azione di contrasto alla commissione di danneggiamenti a mezzo colpi di arma da fuoco, azione criminosa “tipica” della realtà criminale gelese alla stregua degli incendi di autovetture, ai danni di attività commerciali ed abitazioni private di Gela.

Intorno alle 14 dello scorso 24 giugno furono esplosi con un fucile a canne mozze quattro colpi all’indirizzo del Bar Crispi. In quel momento era presente solo il barista. Poco prima erano stati sparati alcuni colpi di fucile alla porta d’ingresso di un’abitazione di via Generale Cascino e a un ciclomotore parcheggiato in strada e appartenente al proprietario della stessa abitazione.

Carabinieri e polizia hanno subito ricostruito il legame di parentela tra il proprietario del bar e dell’abitazione e del motociclo al cui indirizzo erano stati sparati colpi. Da qui la tesi che gli avvertimenti fossero collegati tra loro. Dalle immagini registrate da impianti di videosorveglianza della zona interessate dagli avvertimenti gli investigatori hanno scoperto che l’auto utilizzata per compiere i due atti intimidatori era stata rubata qualche giorno prima a Gela.

Sempre attraverso le immagini è stato ricostruito l’intero percorso della fuga del commando, unico per entrambe le azioni. Così i due giovani ora arrestati sono finiti nel mirino degli investigatori. E la sera del 30 giugno scorso i due stavano bruciando indumenti che, secondo polizia e carabinieri, erano simili a quelli indossato dai due che avevano fatto fuoco all’indirizzo del bar di via Crispi.

Nella successiva perquisizione sono stati rinvenuti un fucile a canne mozze calibro 12, parecchie cartucce dello stesso calibro e 3 chili di hashish. E da successivi analisi di laboratorio è emerso che i bossoli trovati nella zona del bar sarebbero stati sparati da quel fucile sequestrato. Altre immagini avrebbero finito per incastrare i due giovani anche per gli spari al portone di casa e al ciclomotore. Il movente è ancora incerto ma potrebbe essere legato ad una ritorsione per l’incendio di un’auto o ad ambienti di droga.

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