I carabinieri di Roma hanno arrestato tre funzionari dell’aeroporto di Fiumicino, ritenuti membri di un sodalizio criminale internazionale. I tre, assieme ad altri 24 indagati, sono accusati di falsità ideologica, tentata truffa aggravata ai danni dello Stato e corruzione.
I funzionari autorizzavano con timbro doganale alcuni cittadini cinesi al rimborso Iva su fatture relative a merce comprata in Italia e fittiziamente destinata all’esportazione in Cina.
I carabinieri hanno bloccato circa 40mila fatture ingiustamente autorizzate, tutte emesse tra il 2014 e il 2016, per un valore complessivo di 2.260.000 euro. Se fossero state effettivamente rimborsate, avrebbero prodotto un danno erariale allo Stato italiano di circa 500mila euro.
I tre funzionari arrestati, di 58, 61 e 62 anni, non controllavano la merce oggetto della fattura e non verificavano l’esistenza di un biglietto aereo valido con destinazione verso un Paese che si trova al di fuori della Comunità europea. In un caso i militari dell’Arma hanno accertato che un cittadino cinese, nel giorno in cui ha ottenuto l’autorizzazione al rimborso dell’Iva, di fatto si trovava all’estero a bordo di un aereo in volo tra Wenzhou e Pechino.