Aversa, beni confiscati alla camorra: Comune chiede utilizzo

di Nicola Rosselli

Due immobili, un appartamento e una villa, entrambi beni confiscati, ad un finanziatore occulto del clan camorristico dei casalesi e al boss Amedeo Mazzara, chiesti dal comune di Aversa per un utilizzo collettivo. La decisione è stata presa nel corso dell’ultima seduta dell’esecutivo guidato dal sindaco Enrico De Cristofaro.

A proporre l’adozione il vicesindaco con delega al patrimonio Michele Ronza che, la scorsa settimana aveva partecipato ad un apposito incontro presso la prefettura di Caserta con i rappresentanti dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, diretta dal prefetto Ennio Mario Sodano, proprio per decidere come utilizzare questi beni sottratti alla malavita organizzata.

Nel comune normanno, in questo momento, come riportato dal sito dell’Agenzia Nazionale, sono sette i beni confiscati: due abitazioni indipendenti, un magazzino, due appartamenti in condominio, un locale commerciale e una villa.

Il comune di Aversa ha deliberato di chiedere l’assegnazione di un appartamento al Parco Coppola, all’interno dello stesso condominio dove l’Ente ha già i due appartamenti indicati in precedenza, del valore di circa duecentomila euro, confiscato ad un appartenente alla malavita organizzata locale, che andrebbe ad aggiungersi a due precedenti, già in uso da una ventina d’anni, destinati agli uffici finanziari dell’ente locale, e una mega villa con bunker in via Madonna dell’Olio, in una zona a confine con Cesa del valore di cinquecentomila euro.

L’appartamento fu sequestrato e successivamente confiscato nell’ambito di un procedimento del 1998, conclusosi nello scorso mese di luglio, che vede coinvolto il gotha della camorra locale, da Michele Zagaria a Francesco Schiavone, Stefano Reccia, Francesco Bidognetti, Francesco Biondino, Mario Iovine e Dario De Simone. Proprietario era Nicola De Rosa, ritenuto finanziatore occulto del clan.

Di proprietà della famiglia Mazara, il clan camorristico egemone a Cesa e dintorni, invece, la lussuosa villa. Entrambi i beni, già oggetto anche di sopralluogo da parte della polizia municipale, sono ancora occupati.

«Abbiamo adottato la delibera – ha dichiarato il numero due dell’esecutivo normanno – in proroga, così come tanti altri comuni della provincia di Caserta, perché doveva essere fatto entro il 31 ottobre». «Questi immobili, così come prevede la normativa attuale, – ha continuato l’assessore Ronza – devono essere destinati ad attività sociali o culturali. In questo senso daremo vita ad una manifestazione di interesse per valutare al meglio a chi e come assegnarli, per poi vigilare in seguito sull’utilizzo. Questi beni oggi sono occupati, ma ci hanno assicurato che devono essere liberati a breve».

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