Petteruti: città pulita grazie a Lo Uttaro

di Redazione

Nicodemo PetterutiCASERTA. Caserta risorge dalle ceneri dei sacchetti e torna, seppure con affanno, alla normalità dopo un’acuta fase di emergenza rifiuti che ha creato non pochi disagi ai cittadini.

Petteruti: città più pulita grazie a Lo UttaroUn risultato insperato dai più e salutato con entusiasmo dal sindaco Nicodemo Petteruti che in questa opera di risanamento non ha mai smesso di credere: «Caserta è finalmente pulita – commenta dopo aver attraversato la città a piedi per verificare personalmente lo stato di avanzamento della raccolta – e può dire addio a quello stato di sofferenza che ancora attanaglia i comuni limitrofi e tanti altri centri della Campania. Merito de Lo Uttaro e della concertazione raggiunta dalla filiera istituzionale nonché degli sforzi ciclopici compiuti nelle ultime settimane dagli operatori della Sace che di fronte alla crisi hanno rinunciato persino allo sciopero (inizialmente annunciato per il 23 maggio) per non arrecare ulteriori disagi ai cittadini». In cambio la categoria ha ottenuto un confronto a Palazzo Castropignano, in programma per domani, durante il quale verranno analizzati il passaggio di cantiere degli operai (imminente il trasferimento al consorzio Acsa) e i dubbi sul frazionamento degli appalti in materia di igiene urbana. Ma il capitolo Sace e il sistema di raccolta rappresentano tuttavia soltanto uno degli innumerevoli tasselli che ancora ruotano intorno alla vicenda rifiuti. La città è tuttora in attesa infatti della bonifica de Lo Uttaro sancita dal protocollo d’intesa e fissata per giugno che ora rischia di slittare: «Stiamo registrando dei ritardi – ammette il sindaco – che non dipendono dalla nostra volontà. I presidi, le proteste e le celebrazioni liturgiche hanno inciso sulla messa a regime del sito che inizialmente ha funzionato a singhiozzo, malgrado ciò abbiamo invitato Bertolaso ad avviare al più presto il risanamento dell’area». E sull’ipotesi dell’apertura di un nuovo sito nei pressi de Lo Uttaro ha aggiunto: «Sono fortemente contrario ad un ampliamento della piattaforma nata dall’esigenza di far fronte ad una situazione di crisi. Prima che l’invaso sia riempito ci vorranno almeno 8 mesi, ciò significa che c’è tutto il tempo di vagliare soluzioni alternative». Chi si aspetta barricate o ribellioni civili contro le istituzioni resterà però deluso perché Petteruti non ammette strade diverse da quella del dialogo: «Sì al confronto ma nella consapevolezza che se Napolitano o Bertolaso porranno l’aut-aut sul sito non avremo molte opzioni se non quelle contemplate dalla legge». Immancabile un appello ai cittadini affinché collaborino a mantenere pulita la città anche se ciò dovesse significare fare ancora qualche sacrificio: «I disagi che i casertani stanno subendo vanno ascritti principalmente alla vecchia discarica a cielo aperto che insiste nei pressi de Lo Uttaro dal 2001. Quando la bonifica sarà terminata scompariranno i cattivi odori e tutti i problemi connessi al sito». Ma intanto non si placa la protesta degli ambientalisti che ieri hanno inscenato un nuovo presidio nei pressi de Lo Uttaro per protestare contro l’assenza di controlli sul materiale sversato. «Abbiamo constatato che in questo sito vengono depositati rifiuti di dubbia natura e provenienza – ha denunciato Giuseppe Messina del comitato emergenza rifiuti – ancora una volta pertanto saremo costretti a rivolgerci alla Magistratura con la speranza che l’intervento della legge riesca tempestivamente a salvaguardare la salute dei cittadini e del territorio».

da Il Mattino, 27.05.07 (di Daniela Volpecina)

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