Un tavolo tecnico tra Asl Caserta e Organizzazioni Sindacali di categoria per fare il punto e tracciare l’iter per tamponare la grave carenza di personale. Una situazione che si è rivelata esplosiva presso l’ospedale «San Giuseppe Moscati» di Aversa. Questa la decisione venuta fuori dall’incontro che le parti in campo hanno avuto presso la prefettura dopo che i rappresentanti dei lavoratori avevano proclamato lo stato di agitazione e chiesto la mediazione prefettizia per cercare di sbloccare la situazione.
Oltre ai rappresentanti provinciali, aziendali ed rsu per la parte sindacale, erano presenti per l’Asl Caserta il direttore sanitario Arcangelo Correra e quello amministrativo Amedeo Biasiotti con la direttrice del ‘Moscati’ di Aversa Angela Maffeo; per la prefettura presenti il vice prefetto Vittoria Ciaramella e Giuseppe D’Aiello.
Riunione dai toni accesi, ma che ha, alla fine, portato tutti alla convinzione che le parti non possono non confrontarsi, ma sui dati concreti. Da qui la soluzione del tavolo tecnico per il quale è stata anche fissata la prima data d’incontro, lunedì 18 dicembre prossimo. In quella sede il primo problema ad essere trattato sarà quello del nosocomio aversano dove, con l’apertura del nuovo pronto soccorso, le carenze di personale già presenti si sono acuite al punto che la direttrice è stata costretta ad inserire nei turni del reparto anche i dirigenti medici degli altri reparti con riflessi negativi sull’intero ospedale aversano.
«Voglio precisare – aveva dichiarato in proposito Salvatore Stabile, dirigente della Fials – che non stiamo ostacolando l’apertura del nuovo pronto soccorso. Da aversano ne vado orgoglioso, ma è necessario il personale per farlo funzionare. Le responsabilità non sono del direttore del presidio, ma del direttore sanitario dell’Asl di Caserta al quale, nel corso di una recente riunione, ho evidenziato quelle che erano le difficoltà complessive del Moscati». Al momento, secondo il sindacalista aversano, presso il Moscati mancano complessivamente cento addetti di cui 75 infermieri e 25 medici tenuto conto dei posti letto attualmente disponibili senza contare che nel futuro prossimo dovranno essere attivati i reparti di urologia, oculistica e neurologia. «A fronte di questa situazione – è ancora Stabile a parlare – la direttrice del Moscati ha emanato disposizioni di servizio che sguarniscono gli altri reparti. La coperta è corta. L’unica soluzione è l’arrivo di nuovi addetti».
«Questa situazione – ha continuato il dirigente Fials – genera stress nel personale che svolge compiti delicati. Non dobbiamo meravigliarci, poi, che si verifichino episodi di violenza. Non vorrei dirlo, ma mi chiedo: chi si assume la responsabilità?». «Insomma, – conclude Stabile – si deve trovare una soluzione. Non si può aprire il pronto soccorso senza pensare che, contemporaneamente, si doveva trovare anche il personale». Personale che, secondo il sindacato deve essere assunto attraverso procedimenti con evidenza pubblica e non attraverso le agenzie interinali. Una richiesta che viene anche dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli secondo il quale questa procedura viene utilizzata, come già avvenuto nel recente passato, per creare clientelismo con intere famiglie che prestano la loro opera all’interno dell’Asl Caserta attraverso il canale delle agenzie di lavoro interinale.