M5S, svolta nel codice etico: ok a candidati non iscritti e mandato rinnovabile una volta

di Redazione

Il Movimento 5 Stelle apre, per le sole “sfide dirette”, le porte ad esponenti della società civile non iscritti, riprendendo una linea già preannunciata da Silvio Berlusconi e dal Pd e imprimendo una modifica-chiave nelle regole per le candidature che saranno ufficializzate “ad horas”. Cambieranno, inoltre, i codici di comportamento per gli eletti e il non-Statuto e ci sarà una stretta “esemplare” sui voltagabbana: una multa da 100mila euro.

“Si tratta di una rivoluzione copernicana finalizzata a un obiettivo: competere con tutte le armi a disposizione, nei collegi uninominali, con centrodestra e centrosinistra”, ha evidenziato il candidato premier per i 5 Stelle. “Apriamo ufficialmente le candidature per le Parlamentarie, che si terranno intorno a metà gennaio”, ha poi annunciato Di Maio. “Per poterci presentare alle elezioni ci siamo dovuti dotare di un nuovo Statuto e di un nuovo Codice Etico. E’ ora di pensare in grande. E’ ora di andare al governo e fare quello che i partiti non hanno mai avuto la libertà di fare”.

“E’ finita l’epoca dell’opposizione, dobbiamo attrezzarci per governare. Mantenendo i nostri valori ci sarà una selezione per dare la possibilità alle migliori energie del Paese di mettersi al servizio dell’Italia”, ha aggiunto il vicepresidente della Camera.

Alle elezioni 2018, intanto, il Movimento candiderà nell’uninominale anche persone che “si sono distinte per professionalità e competenza” nella società civile e che si sono “avvicinate” ma non iscritte. Non era mai accaduto,i candidati esterni saranno comunque soggetti a parlamentarie, ma la mossa rischia di provocare una dura reazione dell’ala ortodossa.

Nel nuovo Statuto compare in maniera strutturata la figura del capo politico, carica elettiva della durata di 5 anni, rinnovabili con nuova elezione fino a un tetto di dieci anni. Il rinnovo, si precisa nel Movimento, non e’ automatico e non va legato a Luigi Di Maio che, fra 5 anni, tra l’altro vedrà scadere i due mandati consentiti dal Movimento. Ma la svolta, anche in questo caso, è rivoluzionaria. E sebbene l’elezione del “capo” avvenga online avvicina il M5s ai partiti tradizionali.

Scompare l’obbligo a non associarsi con altri partiti per gli eletti del M5s. Stando al nuovo Codice Etico, i futuri parlamentari devono infatti “compiere ogni atto funzionale all’attuazione del programma del Movimento, ma per loro sparisce l’obbligo di associazione ad altri gruppi previsto nel Codice di comportamento del 2013”. In questo modo viene meno l’ostacolo regolamentare alla possibilità del M5s di fare alleanze.

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