CASERTA. Una giornata di quelle che per molti commilitoni si fanno ricordare. Caserta è stata la sede del 40° raduno nazionale dei guastatori. Accoglierà soldati di tutte le generazioni fino al domani, giornata in cui è programmata la chiusura delle cerimonie.
Gli ospiti provenienti da ogni parte d’Italia sono stati alloggiati in un noto albergo alle porte della città. La cerimonia si è aperta nella mattinata di ieri presso la Caserma Generale Amico in via Eleuterio Ruggiero con la santa messa mentre la celebrazione puntuale si è svolta alle undici con la presenza delle autorità civili, del cappellano della caserma ed il corpo delle infermiere volontarie della croce rossa. Tra le autorità intervenute il vice questore ed il comandante della guardia di Finanza colonnello Francesco Mattana. A dare un valido supporto è stata la Brigata Garibaldi rappresentata dal comandante generale Vincenzo Iannuccelli che essendo il massimo di grado ha avuto il compito di passare in rassegna le truppe. La cerimonia si è svolta al suono delle note della fanfara dei bersaglieri. Erano presenti i labari delle associazioni combattentistiche, quello del Comune di Caserta e della Provincia che hanno ricevuto gli onori delle compagne schierate. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta la presenza dei militari nel capoluogo di Terra di Lavoro oltre che dare prestigio è una fonte di sviluppo per il turismo. Gli intervenuti a queste cerimonie vanno molto più in la della permanenza mordi e fuggi rispetto ai visitatori della reggia vanvitelliana. Eppure l’assenza del prefetto e del sindaco in prima persona si sono fatte notare. Una mancanza che non è passata inosservata alle gentil sesso che accompagnavano i mariti. “In tutte le altre città dove siamo andati – ha specificato la signora Anna, proveniente da Val di Susa – i primi cittadini si sono sempre prodigati a ricevere nelle loro sedi di rappresentanza una nostra delegazione, cose che fino adesso in questa città non è successo”. A Palermo si mobilitò anche Poste Italiane emettendo degli annulli speciali durate la 38a edizione.
“Mi sia consentito di rivolgere un pensiero commosso ai colleghi che non sono più tra noi – ha detto nel suo discorso il comandante del 21° reggimento Genio guastatori il colonnello Massimo Margotti – e ringrazio di cuore la famiglia Specchia che ha inviato un messaggio di auguri e le famiglie Orza, Pastore, Salvato, Balzano e Di Nuccio che hanno voluto ancora una volta, con non poche difficoltà, dimostrare l’affetto e l’amicizia che li legano al reggimento”. Il comandante ha voluto poi ringraziare il gen. Francesco Manganaro, presidente del gruppo nazionale guastatori del genio, ed il gen. Gianfranco Ottogalli, già capo si stato maggiore dell’esercito e tutti i radunisti per aver voluto celebrare il loro raduno presso il prestigioso reggimento stanziato nella caserma Amico. “Nella nostra storia e nella tradizione si alimenta il sentimento di unione che gli uomini e le donne del 21 ° reggimento vivono questo momento, – ha continuato Margotti – pienamente consci di condividere gli stessi principi etici e morali ai quali i nostri predecessori hanno tenuto fede e secondo i quali hanno sempre generosamente operato e combattuto fino all’estremo sacrificio. Disciplina, onore, senso del dovere, abnegazione, amor patrio sono solo alcuni dei valori gelosamente custoditi nel vessillo tricolore in cui crediamo”. E sotto questi auspici che successivamente si è svolta la cerimonia di rinnovo del drappo della bandiera di guerra, simbolo di un passaggio del testimone nel segno della continuità. Nel merito il comandante ha concluso: “Noi guastatori del 21° siamo grati a lei signor generale ed a tutti i soci del gruppo per averci offerto la possibilità di vivere questo emozionante sodalizio e condividere oggi e per sempre la responsabilità e l’orgoglio di appartenere alla gloriosa specialità guastatori”. Il raduno è continuato nel pomeriggio con l’assemblea annuale del gruppo. Oggi i partecipanti visiteranno la Reggia, Casertavecchia, ed il Belvedere di San Leucio e gusteranno le specialità della zona. “Un raduno in tono minore raduno perchè non sarà come quelli delle grandi unità che seguiamo spesso in tv – ha confessato l’ex capitano Carlo Montecchi – ma la partecipazione di amici provenienti da Udine, Padova, Bologna, dimostra lo spirito ancora presente nell’animo di chi ha servito in guerra e pace la Patria”.