CASERTA. Un 4 novembre che poteva essere la svolta, visto le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi che si stanno tenendo in tutta la provincia, ma così non è stato. La cerimonia ufficiale nel capoluogo di Terra di Lavoro ha visto una larga partecipazione di addetti ai lavori, ma una scarsa affluenza di casertani.
Hanno partecipato il prefetto di Caserta Maria Elena Stasi, il questore Carmelo Casabona e il presidente della Provincia Sandro De Franciscis.Alle ore 10.30 il colonnello Francesco Tirino della Brigata dei Bersaglieri Garibaldi ha dato il via alla cerimonia. Ad affollare quello che resta della storica piazza IV Novembre, oramai deturpata dal parcheggio e dalla trasformazione del sacrario ai Caduti, c’erano: le Forze Armate, i Corpi Armati dello Stato, della Protezione Civile, le associazioni combattentistiche e d’Arma. Presenti anche il labaro del Nastro Azzurro, che raggruppa tutte le medaglie d’oro al Valor Militare e le Associazioni Combattentistiche e d’Arme, fra cui quella dei paracadutisti dell’Anpdi, con il presidente Michele Franzese, e quella dei Bersaglieri, con il presidente Luigi Abbro. Dopo la cerimonia dell’alzabandiera e dell’Inno di Mameli, è stato il sottosegretario alla pubblica istruzione Gaetano Pascarella a leggere il messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Tra le altre autorità intervenute ricordiamo: l’onorevole Rosa Suppa, Antonio Ciontoli in rappresentanza del sindaco di Caserta, il generale di Divisione Antonio De Vita, comandante del Rua (Raggruppamento Unità Addestrative) di Capua, il generale di Brigata Agricola, comandante della Scuola di Amministrazione e Commissariato di Maddaloni, il colonnello Carmelo Burgio, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il colonnello Innocenzo Della Peruta, comandante della Scuola della Polizia di Stato, il colonnello Pascarella, comandante della Polstrada di Caserta, l’ispettore della CroceRossa ItalianaAntonella Pettolino, l’assessore provinciale alle Politiche Produttive Franco Capobianco, il comandante del Centro Documentale dell’Esercito (ex Distretto Militare di Caserta) colonnello Luciano Iannetta, il capitano della Croce Rossa Alberto Zaza d’Aulisio, anche nella sua qualità di neo segretario cittadino dell’Udc e presidente dell’associazione “Storia Patria” insieme al suo vicario professore Marco Lugni, il presidente dell’Assostampa di Caserta, Michele De Simone, il Presidente della Camera di Commercio Mario Farina, il vicesindaco di Marcianise Nicola Scognamiglio. Assente giustificato il comandante della Brigata Garibaldi, Vincenzo Iannuccelli, perché impegnato in Germania in una esercitazione in ambito Nato.
Gaetano Pascarella, a nome del presidente della Repubblica, ha ringraziato, per l’Italia e gli italiani tutti, gli oltre 10mila militari del nostro paese che si trovano in questo momento ad operare all’estero. Subito dopo il generale di Divisione Antonio De Vita, in qualità di Autorità Militare più alta in grado nel presidio, ha ricordato il profondo significato che racchiude in sé la data del 4 novembre, la quale rappresenta la massima espressione di un popolo libero, democratico, civile, tollerante qual è l’Italia. “Il nostro pensiero – ha tenuto a sottolineare il generale De Vita – non può non andare a tutti coloro che, ieri come oggi, hanno immolato la loro vita alla Patria. Questi sono gli eroi, i nostri eroi, spesso silenziosi, non sempre adeguatamente ricordati che si sono distinti per aver combattuto, non con odio e rancore verso l’avversario, ma sempre e solo con onore e dignità ed allora ricordiamoli sempre con rispetto ed orgoglio, in particolare i decorati: Amico, De Carolis, Andolfato, De Martino, Ferrari, Lauro, Iannotta, Tescione, Oreste Salomone, Andreozzi, il Caporal Maggiore Antonucci e Cardella ed il vivente Capitano Gianfranco Paglia, figli di questa straordinaria Terra di Lavoro, perché ricordare loro – ha concluso De Vita – è un atto dovuto non solo dei cittadini in divisa ma del popolo italiano tutto”. Pochi i commenti finali se non una delusione generalizzata della scarsa partecipazione di pubblico. Una cerimonia quella dell’Unità d’Italia e della Vittoria che coincideva con le caserme aperte ed a volte con l’esibizione di saggi militari, quando i presidente della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi aveva riscoperto momenti di patriottismo a cui invitare la popolazione a partecipare. Va detto che per l’occasione, anche se la cerimonia è stata disertata dal sindaco Nicodemo Petteruti, l’assessore Antonio Ciontoli ha fatto a pieno al sua parte, facendo ripulire l’Arco di Trionfo dalle immancabili scritte che lo deturpano e addobbando le strade con le bandiere tricolori.