Convegno sulla sicurezza, l”intervento di Paolo Romano

di Redazione

Paolo RomanoCASERTA. Il consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Romano, esprime enorme soddisfazione per l’esito del convegno “Sicurezza e Libertà” svoltosi al Crown Plaza Hotel di Caserta ed organizzato con il sindacato Siulp.

Ai lavori, moderati da Marco Baldassarri, hanno partecipato, oltre al consigliere Romano, il capo della polizia Antonio Manganelli, l”ex ministro degli Interni Giuseppe Pisanu, il senatore Enzo Bianco, il segretario nazionale dell”Udc Lorenzo Cesa,il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente della Camera di Commercio di Caserta Mario Farina. Le conclusioni sono state affidate al viceministro degli InterniMarco Minniti.

Segue, in sintesi e per linee essenziali, il contenuto dell’intervento dell’onorevole Romano, presidente della Terza Commissione Consiliare Speciale “Camorra e Criminalità organizzata”. La Commissione Anticamorra, sin dalla sua costituzione, ha immediatamente puntato la propria attenzione su due problematiche strettamente collegate ai temi della sicurezza e della libertà: commissione di accesso e scioglimento dei comuni; appalti pubblici, offerte anomale, subappalti. Abbiamo appreso con piacere che la Commissione Affari Costituzionali ha proposto alcune modifiche concernenti il tema della commissione di accesso in quanto la normativa attuale conferisce troppa discrezionalità. Quando ci si muove con discrezionalità, nel cittadino arriva il convincimento che la commissione venga nominata a seconda del colore politico che governa per attaccare gli avversari. Una volta recepite le modifiche vi saranno regole certe e norme ben definite. Molte volte i comuni vengono sciolti per coinvolgimento malavitoso di amministratori e burocrati che mal gestiscono le gare di appalto. Ma cosa accade? I comuni vengono sciolti, le città danneggiate ed etichettate mentre quegli stessi burocrati e quelle stesse gare di appalto restano e vanno avanti. Stesso discorso per gli amministratori che si ricandidato e vengono rieletti. La questione maggiormente delicata, però, riguarda per lo più il problema afferente le offerte anomale negli appalti pubblici con percentuali di ribasso da parte di un certo tipo di imprese, di gran lunga al di sopra di quella stabilita nei progetti. Mentre le imprese sane, dunque, non possono essere competitive, quelle in odore di camorra si aggiudicano gli appalti per riciclare danaro di dubbia provenienza. E’ chiaro, dunque, che essere imprenditori in Campania è un atto di grande coraggio. Essere imprenditore libero è ancora più difficile in un mercato condizionato dalla criminalità organizzata che ha un elevato grado di infiltrazione. Gli imprenditori campani vanno elogiati ed a loro lo Stato deve trasmettere e garantire sicurezza. Sicurezza che non può essere garantita militarizzando le città in quanto si comprometterebbe e limiterebbe la libertà dei cittadini. Maggiore presenza di forze dell’ordine e maggiori risorse per uomini e mezzi, la ricetta”.

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