Aversa, al “Conti” OpenCoesione espone i dati sulla Terra dei Fuochi

di Redazione

“Affinché si parli di open data, l’informazione deve essere soprattutto interessante e aggiornata”. E’ l’incipit della professoressa Filomena Di Grazia, dirigente dell’Osvaldo Conti, ripetuto in occasione della Settimana aperta della Pubblica Amministrazione, ricordata da “A Scuola di OpenCoesinone” e rivolta alle scuole selezionate per il monitoraggio civico sull’utilizzo dei fondi Coesione. Con una tavola rotonda, organizzata dal team di OpenCoesione del Conti, sono stati presentati i dati raccolti del progetto “adottato” sulla Terra dei Fuochi, con ente attuatore la Sma Campania. Dati che vanno ad aggiungersi a quelli dell’Arpac, del comando provinciale dei Vigili del fuoco, dell’Esercito italiano, dei Medici per l’Ambiente e dell’Associazione normanna forense, che ha fatto da notaio ai tanti fatti, ai numeri e ai grafici portati in visione.

“Per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, gli Open Data vengono intesi come un elemento centrale nelle strategie di e-Government, fondamentale per favorire una maggiore trasparenza nell’agire amministrativo e la partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali delle amministrazioni pubbliche”, ha evidenziato la preside. Oggi la trasparenza è uno dei temi caldi “su cui le amministrazioni pubbliche puntano per valorizzare il patrimonio informativo in loro possesso”, è stato sottolineato dall’avvocato Pasquale Fedele dell’Afn. Ma il dato tecnico è stato commentato dai relatori del Tavolo, un dato che si è avvalso di numeri legati anche alle patologie oncologiche. Numeri in aumento, se si confrontano con gli interventi sulla sicurezza e la salvaguardia del territorio, dell’area cosiddetta della Terra dei Fuochi. In merito, i dati sciorinati dalle studentesse del Conti sono chiari, perché “in rapporto con tutti i finanziamenti fatti ricadere nella Terra dei Fuochi devono essere più consistenti, a causa del fenomeno dei continui incendi di rifiuti, soprattutto di scarti delle industrie, che fa peggiorare la situazione ambientale”.

Non poteva mancare a questo punto l’intervento dell’Arpac. “Da tempo teniamo sotto controllo le aree contaminate e i siti, in stretto contatto con la magistratura” fanno sapere i responsabili dell’Arpac, Claudio Marro e Agostino delle Femmine. “Nonostante tutto, le zone più a rischio per lo sversamento illegale di rifiuti, anche tossici, sono sotto controllo”, hanno assicurato. Ad avvalorare il tutto sono i Vigili del fuoco: “Purtroppo i cumuli situati nelle campagne o ai margini delle strade, che vengono incendiati, dando luogo ai famosi roghi, persistono e il nostro intervento, il più delle volte, serve a poco. Serve solo a spegnere il rogo, perché il danno è fatto”, ha detto Salvatore Longobardo. Danno che va a ricadere sui nostri terreni, sulla nostra salute, per quello che un rogo può sprigionare.

“La situazione ambientale nelle province di Napoli e Caserta diventa insopportabile, se non si cambia stile di vita. L’incidenza dei tumori soprattutto nei nostri bambini è cresciuta. Questo fatto pone il nostro tra i Paesi tra quelli a maggior rischio di tumori pediatrici”, è stata l’amara conclusione di Gaetano Rivezzi, responsabile provinciale dei Medici per l’Ambiente. Ha chiuso i lavori il generale dell’Esercito, Antonio Del Monaco, che non è affatto ottimista per il futuro, perché “sono tante i contesti ambientali irrisolti e soprattutto va chiesto scusa ai giovani per quello che si è verificato nel nostro territorio. Le bonifiche tardano ad arrivare, nonostante il piano regionale di bonifica”.

IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA (attendere caricamento…)

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico