Cerreto: Si alla lista del Pdl, ma per il partito unico occorre discutere

di Redazione

Marco CerretoCASERTA. L’esponente dell’assemblea nazionale di An, Marco Cerreto, ha incontrato ieri i dirigenti del partito della storica sezione di Caserta centro, da sempre riferimento movimentista e vicino alla destra sociale di Alemanno.

L’incontro è servito per chiarire ai quadri il senso politico e strategico delle ultime evoluzioni che hanno portato negli ultimi giorni Forza Italia e Alleanza Nazionale ad un accordo per presentarsi alla prossime elezioni in una lista unica sotto il nome “Popolo delle libertà”. Dalla discussione è emersa una posizione pressoché univoca. Come spiega Cerreto: “Presentarsi uniti alle prossime elezioni rappresenta una saggia scelta del nostro leader Gianfranco Fini, formalmente condivisa dall’esecutivo nazionale del partito. Questa scelta va in linea con la manifestazione del 2 dicembre dove 2 milioni di italiani, a piazza San Giovanni a Roma, chiesero al centrodestra di unirsi per andare di nuovo al governo del Paese, per dare stabilità e sicurezza alla nazione, e anche per semplificare l’eventuale ricerca di responsabilità che in Italia non si riescono mai ad imputare a nessuno. Così An, come ribadito anche dal segretario regionale Mario Landolfi, non ha manifestato alcuna difficoltà a fare liste uniche anche alle amministrative, sancendo di fatto un percorso che ci vede fedelmente alleati con il partito di Berlusconi da 14 anni”. Diverso, invece, il punto di vista sul partito unico successivo alle elezioni. Cerreto, infatti, commenta: “Dal presentarsi con liste uniche, con programmi condivisi, per ben governare, a sciogliere An per confluire in un soggetto politico nuovo, riteniamo che non bastino proclami, o fusioni a freddo. Alleanza Nazionale, con la sua storia, il suo bagaglio, la sua struttura, i suoi uomini e il suo programma non ha paura di confluire in un soggetto politico nuovo che raggruppi tutto il centrodestra, ma questo processo è un diverso dal cartello elettorale, e riteniamo debba avvenire attraverso la celebrazione di un congresso straordinario del partito dove la nostra base possa confrontarsi con la nostra classe dirigente ed insieme decidere, dopo un approfondito dibattito e la discussione di tesi e mozioni. Del resto, all’assemblea nazionale dell’8 dicembre a Roma, fu lo stesso Fini a chiedere a Berlusconi di avviare un processo di riassembramento del centrodestra in Italia per costituire un soggetto unitario che alberghi nel Ppe, ove si collocano i grandi riferimenti della destra europea, ovvero Aznar e Sarkozy. Ma per far questo occorre avviare un processo di costituzione concertato e scrivere insieme le regole e il funzionamento del nuovo soggetto politico”.

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