Forse alcuni dei nostri lettori ricordano quanto accaduto nel 1988 quando lo scrittore, nato in India a Bombay, Salman Rushdie scrisse “I versi satanici”, una storia fantastica ma chiaramente allusiva nei confronti della figura di Maometto che fu considerata blasfema dai maomettani al punto che l’Imam Khomeni decretò la condanna a morte di Rushdie e un privato cittadino offrì una taglia per la morte dello scrittore, che riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito, vivendo sotto protezione.
La condanna è stata reiterata nel 2008 e Salman Rushdie vive ancora sotto protezione. Perchè proponiamo questo ricordo? Perchè in Italia, nel paese in cui vive il Papa, nel paese in cui il cristianesimo è la religione ufficiale nessuno si preoccupa di intervenire per mettere fine ad una altrettanto blasfema pubblicità televisiva. Uno spot fatto per vendere case in cui la Sacra Famiglia cerca casa navigando sul web con l’aiuto del telefono cellulare.
Ovviamente non desideriamo che si condanni a morte l’autore dello spot ma almeno che si disponga la cancellazione di questa blasfema trovata pubblicitaria che offende chi crede nell’esistenza di Dio e in tutto quanto viene raccontato nei vangeli.
Per far ridere c’è modo e modo, non è necessario offendere Cristo, il Papa o altri rappresentati di Dio sulla terra. Per suscitare ilarità basta ascoltare le promesse dei politici, ricordarne gli impegni pre-elettorali e i risultati. Uno per tutti l’impegno di Renzi quando fu nominato capo del Governo. Gli sarebbero bastati, disse, al massimo due anni per riscrivere la legge elettorale e poi saremmo andati alle urne per formare un parlamento scelto di cittadini. Non è andata così e fatti si commentano da soli. Così salviamo almeno la fede cristiana, rispettando chi crede nell’esistenza di Gesù Cristo. Quello spot non lo fa. Se fosse stato imperniato su Maometto non so come la cosa sarebbe finita.