SANTARPINO. Secondo appuntamento con
Domenica mattina, a partire dalle 10.30, nella sala convegni sita al piano Terra del Palazzo Ducale Sanchez de Luna in Piazza Umberto I sarà presentato il libro Napoli da Sotto a Sopra di Gianfranco Gallo. Ad illustrare lopera del figlio del grande Nunzio Gallo saranno il professor Orlando Limone ed il giornalista Raffaele De Chiara. I lavori, che saranno moderati dalla coordinatrice della Rassegna Maria Cinquegrana, verranno aperti dai saluti istituzionali del Presidente della Pro Loco, Aldo Pezzella, e dellassessore alla cultura, Giuseppe Lettera. Napoli, nellopera di Gallo pubblicata dalle Edizioni Graf di Luciano Chirico, è una città porosa, liquida, postmoderna e barocca, in continuo divenire, eppur bloccata nel tempo e nello spazio, nella delinquenza atavica, nellimmondizia, nella tecnica del raggiro assurto a forma darte, in un caos di cui i cittadini sembrano quasi andare orgogliosi. Bella come una sirena, circondata da un mare che secondo alcuni ormai sembra non bagnarla neanche più, è accogliente e respingente, profonda e superficiale, cangiante ed immutabile, Paese di Cuccagna e Gomorra insieme.
Le definizioni si affollano e si stratificano, ma nessuna sembra connotarla o descriverla davvero perché Napoli è la città dei contrasti, del basso e dellalto, del dentro e del fuori, del comico e del tragico. Il lavoro di Gallo rende conto di questa infinita gamma di sfumature urbane in maniera davvero stupefacente, passionale, sensuale, sfaccettata, commovente, ironica e auto-ironica. E, a ben pensarci, forse l(auto)ironia e la pluralità degli sguardi sono le chiavi giuste per poter accedere veramente al labirintico tessuto urbano partenopeo, oltre al palese amore per questa città che guida lautore in ogni passo, ogni rigo, ogni occhiata; perché per comprendere e raccontare davvero Napoli bisogna amarla per quello che è, viverla in ogni occasione e provare rabbia per la sua magnifica incompiutezza.
Nella prima sezione, dedicata alla Napoli di sotto, lautore passa in rassegna le diverse anime che caratterizzano questa città: la povertà, la criminalità, la furbizia, la speranza, la frustrazione, il sogno, il tifo (calcistico), il coraggio, la rivalsa, lignoranza, la vigliaccheria, la frode, il razzismo, la morte, la passione, il traffico, il sesso, lamore; il tutto condito con una eironeía (sociale, psicologica e filosofica) che porta allo scoperto la vera Napoli dei nostri giorni. E non ci sono giustificazioni buoniste che tengano per lautore che, caustico, niente concede.
La seconda parte, dedicata alla Napoli di sopra, è narrata dalla penna di Giovanni Napolano (nomen omen!), surreale e carnascialesco alter ego di Gianfranco Gallo. Scansonato e burlone, Napolano sembra appartenere alla stessa stirpe dei fools shakespeariani o dei buffoni della commedia dellarte, filosofi dal cervello fino e dalla lingua tagliente, gli unici che potevano permettersi di offendere il potere, rovesciare lordine costituito con un battuta sagace e sollevare dubbi o riflessioni nella mente dei personaggi di nobile estrazione sociale. Il suo linguaggio spesso sgrammaticato e fortemente ritmato, carnale, provocatorio, ibrido, è davvero poesia pura, allo stato brado, che mescola aspetti comico-grotteschi ad aspetti tragici.