SANTARPINO. Torno nelle terre natie e lo faccio per parlare di teatro con bambini e ragazzi. Un sogno che si realizza.
Con queste parole il Maestro Luigi De Filippo ha accolto il Premio PulciNellaMente alla Carriera consegnatogli sabato scorso, in unaffollatissima cerimonia tenutasi nella sala convegni del seicentesco Palazzo Ducale Sanchez de Luna di SantArpino, dagli organizzatori dellomonima Rassegna Nazionale di Teatro Scuola, Elpidio Iorio, Antonio Iavazzo e Carmela Barbato.
Lincontro con Luigi De Filippo, a cui hanno presenziato anche lassessore alla cultura Giuseppe Lettera, ed il professor Alfonso Amendola, è stato un vero e proprio viaggio nella storia del teatro italiano e della sua famiglia più rappresentativa quella dei De Filippo. Ma prima di immergersi nei ricordi il figlio del grande Peppino si è definito orgoglioso di ricevere questo riconoscimento per una lunga serie di motivi. Prima di tutto perché mi arriva da parte di persone che ancora oggi cercano di diffondere fra le nuove generazioni lamore e la passione per il teatro. Mi trovo dinanzi a dei coraggiosi che hanno la forza di sfidare larroganza e la prepotenza della televisione e dei modelli di successo facile che la stessa propone. Coraggiosi, ma meritori, in quanto hanno capito che far conoscere, e soprattutto amare, il teatro rappresenta lultimo argine allimponente avanzata delle barbarie. E poi non posso non essere orgoglioso di ricevere tale riconoscimento a SantArpino a pochi chilometri da quella Caivano dove mio padre visse i felici anni della propria infanzia e dove tanto spesso mi portava da bambino.
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E lo stesso De Filippo ha ripercorso il proprio percorso artistico ricostruendo anche quello della propria famiglia. E lasciandosi andare sulloda delle emozioni e dei ricordi ha parlato di mio padre Peppino il più grande attore comico di teatro del Novecento. Mio zio Eduardo, invece, avrebbe meritato, senza ombra di dubbio, di ricevere il Premio Nobel, mentre mia zia Titina è stata uninterprete a dir poco straordinaria. Sono stati loro i miei maestri che hanno fatto sì che amassi visceralmente quei quattro assi di legno con un cuore dentro, dove si racconta della lotta quotidiana che ogni uomo compie per dare un senso alla propria esistenza. E parlando del vissuto personale di attore Luigi De Filippo si è detto orgoglioso di essere stato il continuatore di una grande tradizione senza aver mai imitato nessuno.