CASERTA. Il mio bisnonno pensava ad unItalia federale che realizzasse concretamente lunità degli Italiani tenendo così delle specificità regionali, ma non ad un federalismo come lintende Bossi, che mira a disgregare e non a costruire.
Lo ha affermato Anita Garibaldi, durante il suo appassionato intervento al convegno sul tema Giuseppe Garibaldi dopo il 1860 tenutosi presso la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, che ha ospitato la manifestazione culturale, organizzatavi ad iniziativa dellUnione Nazionale Ufficiali in Congedo dItalia di Caserta dintesa con lAssociazione Nazionale Giuseppe Garibaldi, a chiusura delle celebrazioni per il bicentenario della nascita del Condottiero. Il progetto politico, che Garibaldi scrisse in collaborazione con Marco Minghetti, che più volte si recò nella sua casa di Caprera per concertare un impianto costituzionale quanto più aderente possibile alle esigenze ed alle aspettative dello Stato nato dal Risorgimento nazionale, è contenuto in un carteggio inedito che Anita Garibaldi conserva nel suo archivio di famiglia. Copia delleccezionale documento sarà affidata alla Società di Storia Patria di Terra di Lavoro per un approfondimento inquadrato nel contesto delle celebrazioni per il sessantesimo della Costituzione repubblicana in una dimensione comparativa con gli ordinamenti preesistenti in Italia e con gli studi correlati. E stata la stessa Anita Garibaldi ad aderire con slancio alla ipotesi di intervento formulata subito dal presidente della Società di Storia Patria, Alberto Zaza dAulisio, che aveva preso la parola dopo lapertura dei lavori da parte del presidente dellUnuci Ippolito Gassirà, animatore del convegno e del docente di storia moderna della seconda università degli studi di Napoli con sede a Santa Maria Capua Vetere Giulio Sodano, che ha trattato, in particolare il profilo politico ed ideologico di Garibaldi, il cui socialismo era nutrito ha detto da tanta autenticità che non aveva bisogno di prendere a prestito da nessuno le proprie ragioni. Il convegno, cui ha presenziato il generale di divisione Antonio De Vita, comandante in capo del Raggruppamento Unità Addestrative, si è concluso con la relazione di sintesi del vicepresidente dellassociazione Giuseppe Garibaldi Francesco Catalano, sulle attività che hanno scandito un anno di appuntamenti nel ricordo dellEroe dei Due Mondi, figura sulla quale ha sottolineato cè ancora tanto da dire in positivo.