A due anni e mezzo dall’inchiesta giudiziaria sugli affari del clan di Michele Zagaria a Trentola Ducenta, in particolare quelli legati al centro commerciale “Jambo”, l’ex sindaco Michele Griffo, sotto processo, torna in libertà dopo la revoca, da parte del giudice, del provvedimento di divieto di dimora a cui era sottoposto.
Griffo, secondo gli inquirenti, avrebbe esercitato le funzioni pubbliche in modo da soddisfare le richieste provenienti dal clan Zagaria e dalle aziende riferibili al boss, specie nel settore delle licenze edilizie, delle convenzioni e degli appalti pubblici. In cambio di tale sostegno avrebbe ricevuto appoggio elettorale, con ciò consentendo all’associazione camorristica di consolidarsi sul territorio. Accuse che il più volte sindaco trentolese ha sempre respinto.
Costituitosi il 19 dicembre 2015, dopo nove giorni di irreperibilità seguiti all’operazione del 10 dicembre che portò a 28 arresti contro il “gruppo trentolese” di Zagaria e al sequestro del centro commerciale “Jambo”, Griffo trascorse qualche mese in carcere per poi ottenere, nell’aprile 2016, gli arresti domiciliari fuori regione e, qualche tempo dopo, la misura più lieve del divieto di dimora in Campania.
Intanto, la città tornerà al voto dopo ben sette anni. Sono quattro, al momento, i candidati sindaco che si presenteranno, appoggiati dalle rispettive coalizioni, alle amministrative del 10 giugno: Andrea Sagliocco (“Trentola Ducenta libera”, “Noi di Trentola Ducenta”, “Impegno comune”), Michele Apicella (“Eureka”, “Siamo Trentola Ducenta”, “Mente Civica”), Paolo Bottigliero (“Terra Nostra”, “Rinascita” più un’altra lista in fase di costituzione) e Luigi Perfetto (“Insieme si può”, “Trentola Ducenta nel cuore”).