CASERTA. Mentre si discute di probabili rimpasti di giunta, in Provincia e in Comune, cè fibrillazione allinterno del centrosinistra di Terra di Lavoro per la definizione dei consigli damministrazione degli enti strumentali, nonostante si registri, anche in questo caso, una fase di stallo che è ferma allinterpartitico di sei mesi fa.
Prima che si costituisse definitivamente il Partito democratico in provincia. Già allora, lintesa definitiva sugli enti stentava ad arrivare. Una fase di stallo determinata, allora, da un lato dai Comunisti italiani, alle prese con problemi di raccordo allinterno dello stesso schieramento e dallaltro lItalia dei Valori, che chiedeva una visibilità adeguata, non avendo ottenuto un posto nella giunta provinciale. Un quadro, questultimo, capovolto almeno per i dipietristi, i quali con il rimpasto, potranno far sedere un loro esponente nellesecutivo provinciale.
Gli incarichi sul tavolo sono quelli del difensore civico, della presidenza e delle vice presidenze di Iacp, Terra di Lavoro, e delle rappresentanze provinciali nellAsi e nei Parchi e dei revisori dei conti. Resta fuori la Seproter perché è già stato nominato il Cda e perché il consiglio provinciale ha deliberato la revoca dellaffidamento del servizio di manutenzione degli impianti termici alla società, avviando una fase di liquidazione della stessa. Discorso diverso è il destino dei dipendenti della società che dovrebbero essere assorbiti dalla partecipata Terra di Lavoro. Mentre nellelenco degli enti dovrebbe essere ricompreso anche il Consorzio Idrico, al momento presieduto dallex sindaco di Carinola, Pasquale Di Biasio. Qualche nome su possibili presidenti già circola: uno di questi è quello di Chicco Ceceri, assessore comunale a Caserta, candidatosi come segretario provinciale del Pd sfidando Enzo Iodice, che è stato poi eletto. Proprio la cosiddetta minoranza del Pd casertano, guidata da Ceceri, ha incontrato, prima di Ferragosto, Iodice per illustrare il piano per come avviare la verifica e attuare il rilancio politico-programmatico sia al Comune di Caserta che in Provincia, non tralasciando gli enti strumentali.
Il rimpasto in Provincia e il riassetto degli enti strumentali sono due facce della stessa medaglia perché secondo come si vanno a riempire le caselle così saranno distribuiti gli incarichi. In questa logica si leggono le possibili dimissioni dellassessore provinciale Ferdinando Bosco che potrebbe lasciare lesecutivo per andare a occupare la poltrona di presidente dellIacp. Discorso analogo potrebbe valere per lassessore Maria Carmela Caiola, anche se, per lei, si parla di un incarico come consulente. Naturalmente, quando dalla settimana prossima si tornerà a parlare di verifiche, potrebbe riaprirsi il capitolo del direttore generale, dopo le dimissioni di Anthony Acconcia, la pubblicazione del bando e la ricezione dei curricula.
da “Il Mattino”, venerdì 22.08.08 (di Lia Peluso)