Si conclude, con un nulla di fatto, il primo giro di consultazioni della presidente del Senato, Casellati, a cui il presidente Mattarella ha affidato un incarico esplorativo per verificare l’esistenza di una maggioranza parlamentare fra i partiti della coalizione del centrodestra e il M5S e di un’indicazione condivisa per il conferimento dell’incarico del presidente del Consiglio per costituire il governo. La Casellati, che oggi terrà un secondo giro di consultazioni, dovrà riferire entro la giornata di venerdì.
Ieri il leader M5S Luigi Di Maio, accompagnato dai capigruppo pentastellati di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, dopo un’ora di colloquio con Casellati a Palazzo Giustiniani ha detto: “Per noi il centrodestra è un artifizio elettorale, abbiamo ribadito che siamo pronti a sottoscrivere contratto di governo con la Lega. Sono stato accusato di porre veti, la verità è che noi e la Lega siamo gli unici che non si pongono veti a vicenda. Governo del cambiamento poteva già essere partito. Queste consultazioni dimostreranno che ipotesi governo del centrodestra è fallita. A Salvini dico che di tempo non ce n’è più. Mi aspetto risposta definitiva entro questa settimana”.
Matteo Salvini, a causa di precedenti impegni presi, non era presente a Roma e non ha partecipato agli incontri con Casellati. Ma da Catania ha replicato per tutto il pomeriggio alle parole di Di Maio: “Non vedo dove sia il rispetto del voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare”, ha detto Salvini da Catania riferendosi al capo politico del M5s. “Lui continua a dire io, io, io. Vuol dire che non vuole fare il governo, o che ha un accordo col Pd”. Secondo il segretario della Lega, “Di Maio e Berlusconi devono smettere di dirsi no a vicenda, gli italiani non si meritano di andare avanti in questo modo”.
Salvini ha poi ribadito che non abbandonerà Berlusconi: “Non sono io che devo mollare qualcuno. Io mantengo semplicemente fede al voto degli italiani. L’unico governo che può rispecchiare questo voto e il centrodestra-cinque stelle”. Altrimenti, ha concluso, se bisogna “tirare a campare è meglio tornare alle urne”. Assente Salvini, la Lega ha mandato a Palazzo Giustiniani i capigruppo Giorgetti e Centinaio. “Abbiamo ribadito – hanno detto – che noi siamo pronti a partecipare ad un governo che è stato indicato dagli italiani premiando il centrodestra e la coalizione e l’M5S come primo partito”. Se i veti del M5s nei confronti di Fi “cadessero nelle prossime ore saremmo pronti a un governo già a inizio settimana prossima”, ha spiegato Giorgetti.
Dopo la Lega è stata la volta di Forza Italia. Silvio Berlusconi, accompagnato dai capigruppo Gelmini e Bernini, al termine dell’incontro ha detto: “Di Maio ha tacciato la coalizione di centrodestra di essere artificiale. È lontano dalla realtà. Noi non abbiamo potuto far altro che mantenere la nostra posizione: da parte nostra non sono mai stati messi dei veti nei confronti di nessuno. Ma spetta a noi esprimere il candidato premier”.
Il primo giro di consultazioni con Casellati è stato chiuso da FdI. “Nonostante i numerosi passi avanti fatti da noi con l’apertura al dialogo con il M5s, ci pare che gli altri non abbiano la stessa disponibilità”, ha detto Giorgia Meloni. “Registro una rigidità nel dialogo con il centrodestra che mi colpisce. Non rescindiamo dalla guida del governo al centrodestra, segnatamente da Matteo Salvini”.