Aversa – Una coppia di giovani, distinti, si presenta ad un tavolo de “Il Menalino”, noto ristorante di Aversa. Mangiano a partire dall’antipasto, scegliendo con cura ed interesse le portate del menù. Ottima carne dopo aver chiesto quella di qualità “wagyu”, al momento non disponibile, ma tra le più costose in assoluto. Consumano con gusto non disdegnando apprezzamento per la qualità del cibo servito, accompagnato con un paio di bibite e dell’acqua minerale.
Al momento di chiedere il conto, forse per evitare la fastidiosa “attività” del pagamento, pensano bene di eclissarsi in sordina, facendo perdere le proprie tracce. Esce prima lei, qualche minuto dopo lui e pensano di averla fatta franca. Vittorio Menale, figlio di Carlo, il titolare del ristorante, non si perde d’animo e, confermando la propria intraprendenza, posta sul web le immagini (riprese da una telecamera di sicurezza interna) della coppietta, riconoscibilissima nel tentativo di avvertire gli altri ristoratori della zona di stare all’erta.
Il tam tam dei social network fa il resto e i due si rendono conto di averla fatta grossa e di essere stati messi praticamente alla gogna, anche se solo mediatica. Reagiscono anche loro subito: contattato il titolare, si scusano, accampando una motivazione, e chiedono di saldare il conto ma, soprattutto, di oscurare le foto poiché lui, napoletano, non era con la moglie e la cosa avrebbe potuto provocargli non pochi grattacapi.
Chiede anche un numero di Postepay sulla quale pagare. Cifra tonda, 60 euro, ai quali ne aggiunge altri cinque quale mancia ai camerieri. Una volta ricevuta la somma, Carlo Menale non ci pensa due volte. Prende i 60 euro e li gira, con tanto di bonifico, alla Caritas della Diocesi di Aversa diretta da don Carmine Schiavone. Quando si dice “la Provvidenza”.