“Il mandato esplorativo ha avuto un esito positivo, si conclude qui”. Lo ha detto Roberto Fico al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il prossimo appuntamento per vedere la nascita del possibile governo M5s-Pd è il 3 maggio quando si svolgerà la direzione del Partito Democratico. “Io penso sia importante, ragionevole e responsabile restare sui temi e sui programmi, che è quello che chiedono i cittadini”, ha spiegato Fico, sottolineando: “Il dialogo tra il M5s e il Pd è avviato. In questi giorni ci sarà dialogo all’interno dei gruppi, aspettando anche la direzione del Pd”.
All’uscita dall’incontro con Fico, Maurizio Martina ha detto che il Pd riconosce l’importante “passo in avanti” del M5s di chiudere il confronto con la Lega, ma “al tempo stesso non nascondiamo le differenze tra noi: è giusto dirlo per serietà e responsabilità”. Il segretario reggente ha poi annunciato di aver convocato la direzione il 3 maggio e che “in quella sede ci consulteremo e decideremo”. “Ci interessa dare una mano a questo Paese in una fase delicata della storia istituzionale e politica. – ha detto Martina a nome della delegazione del Pd – Se siamo arrivati fino a qui è perché altri hanno fallito, per 50 giorni abbiamo assistito a diversi tentativi che non hanno prodotto un esito utile. Questo lavoro lo facciamo con spirito di servizio e nel solco degli indirizzi dati dal Presidente Mattarella”.
“Il Pd deciderà nella sua direzione del 3 se avviare o meno il dialogo con il M5s. Abbiamo informato il presidente Fico di questo nostro modo di procedere”, ha detto il capogruppo Pd, Marcucci, a Palazzo Madama uscendo dall’incontro a Montecitorio. “Va ricordato inoltre – aggiunge Marcucci – che se il dialogo partisse, la nostra base di dialogo sarebbero i 100 punti del programma Pd”.
Da parte sua, Luigi Di Maio del M5S ha sottolineato: “Abbiamo questa opportunità, se si riescono a fare le cose bene sennò si torna al voto. Io però chiedo uno sforzo. Non si può chiedere al M5s di rinnegare le sue battaglie storiche”.”Abbiamo il 32%, non siamo autonomi – ha aggiunto il leader dei pentastellati – e stiamo cercando di portare un buon contratto al rialzo non al ribasso che possa risolvere i problemi degli italiani. Ai cittadini interessa aver un reddito di cittadinanza che gli consenta di integrare il loro reddito oppure che due forze politiche litighino per l’eternità?”.
Intanto, il leader della Lega, Matteo Salvini, ritiene la vicenda una “telenovela”, commentando: “Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, spero che la telenovela tra Renzi e Di Maio non duri troppo e secondo me sarebbe un governo irrispettoso per gli italiani. Quando avranno finito il loro amoreggiamento, se gli andasse male come io penso, io ci sono”.