Vibo Valentia, lavoro nero e morti bianche: controlli e denunce in provincia

di Redazione

In provincia di Vibo Valentia, nell’ambito delle attività pianificate con l’Ispettorato nazionale del lavoro di Roma, con gli Ispettorati interregionale del lavoro di Napoli e territoriale di Vibo Valentia, il nucleo operativo del Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli, insieme alla propria articolazione del nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Vibo Valentia (Nil) e supportati, nelle fasi informative ed esecutive, da colleghi delle stazioni carabinieri di Pizzo, Spilinga, Briatico, Joppolo e Tropea e del comando provinciale vibonese, hanno dato esecuzione ad una vasta attività ispettiva disposta a livello nazionale nel settore dei cantieri edili e finalizzata al contrasto del “lavoro nero” ed alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro spesso alla base delle troppe “morti bianche”.

Complice anche la crisi, che ha avuto un forte effetto sull’edilizia, il settore registra molte aziende ricorrere massicciamente al lavoro irregolare e ridurre notevolmente gli investimenti sulla sicurezza sul lavoro, lasciando i lavoratori in molti casi privi delle obbligatorie coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie.

Il fenomeno, che ha anche conseguenze rilevanti sul sistema della corretta concorrenza mettendo fuori mercato le aziende che operano nella legalità, vede i carabinieri impegnati in prima linea al suo contrasto, in effetti, l’ampia azione svolta nei giorni scorsi, rientra nel normale espletamento dei compiti che il Nil dei carabinieri esercita sin dai primi del 900 sul territorio nazionale. La delicatissima materia è difatti esclusiva competenza del nucleo per la Tutela del Lavoro, reparto speciale dell’Arma con articolazioni in tutte le province, a cui recentemente, con il decreto legislativo 177 del 2016, è stato riservato per legge proprio il compito di garantire la sicurezza in materia di legislazione sociale e tutela dei lavoratori.

I controlli sono stati effettuati prevalentemente sui cantieri presenti nella fascia costiera ed in particolar modo nei comuni di Pizzo, Tropea, Briatico, Ricadi (Capo Vaticano) e Joppolo e l’attività ha portato: al deferimento all’autorità giudiziaria 12 titolari di aziende; all’emersione di 18 lavoratori completamente in nero in seguito al controllo di tutti i dipendenti delle aziende; all’elevazione di sanzioni amministrative per l’impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatoria per un importo complessivo di 54mila euro; alla contestazione ai datori di lavoro di diverse violazioni delle prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro, per un importo complessivo di 102mila euro e che nello specifico hanno riguardato: omessa visita medica di idoneità; mancata formazione dei lavoratori; omessa redazione dei seguenti documenti: Documento di valutazione del rischio (Dvr), Piano operativo di sicurezza (Pos) e Piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio (Pimus); assenza di segnalazione per la viabilità di cantiere; ponteggi, parapetti e cavalletti non conformi. Quattro cantieri poi sono stati completamente sospesi per aver impiegato manodopera in “nero”.

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