“Immagine Regia”, Serafino Maiorano in mostra alla Reggia

di Redazione

CASERTA. Una mostra personale in una delle regge più belle e affascinanti del mondo, la Reggia di Caserta, che ospiterà l’artista Serafino Maiorano, dal 4 ottobre al 4 novembre.

L’inaugurazione, alle presenza dell’artista, avrà luogo il 4 ottobre, alle ore 18.30, mentre la mostra resterà aperta fino al 4 novembre dalle ore 9 alle ore 18.

Serafino Maiorano, è nato a Crotone, vive e lavora a Roma. Fin dai primi anni Ottanta, ha realizzato diverse mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero. Il suo lavoro si caratterizza nei primi anni novanta, utilizzando la pittura su elaborazioni digitali. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private e pubbliche, come nella collezione del Ministero degli Affari Esteri della Farnesina a Roma.

La mostra “Immagine Regia”propone 12 opere di grandi formati, stampati su alluminio, tutte inedite, che testimoniano il suo percorso artistico fino ad oggi. Il catalogo edito dalla Galleria Tornabuoni Arte Moderna e Contemporanea di Firenze presenta testi critici di Danilo Eccher e Martina Cavallarin. L’arte di Serafino Maiorano ha qualcosa di laico e spirituale, di misterioso e svelato, oscillando sempre sui differenti registri della memoria e delle intimità sospese. Immagine Regia è una mostra che evidenzia un complesso di opere dall’accento maturo – fotografie elaborate in digitale e spesso ritoccate con impronte di colore, tra pennello e mouse- segni di un percorso iniziato dall’artista crotonese molti anni fa e che lo hanno visto tra i pionieri europei di questo linguaggio artistico. L’obiettivo di Maiorano pone spesso l’accento sui luoghi, architetture d’interni e spazi caratterizzati da alte campate, sale maestose, pilastri e altezze vertiginose, abitati da persone o suggestionati da presenze di figure sospese, immagini tra il surreale e il futuribile, alienazioni date da macchie di rosso intenso e neri profondi. Miorano usa gli ambienti e li popola di oggetti, meta-personaggi di altri racconti e appartenenti ad altri luoghi – lampadari, tavoli, figure fluttuanti tra galleggiamenti e vuoti – per un lavoro di dissociazione e straniamento, dislocazione ed estraneità che rendono le sue opere personali e suggestive, tagliate a volte da una luce che rimanda al sacro e immediatamente rotta da un altro elemento che ci riporta ad una dimensione più prosaica e terrena. Le suggestioni legate ad immaginazione e rimandi soggettivi sono spesso solcate dalla geometria della traccia appena leggibile di una mappa – pianta dell’abitazione dell’arista- per rivelare la claustrofobia dei luoghi conosciuti ed al contempo la necessità di barricarsi al loro interno, per sfuggire a sogni cupi e a realtà minacciose.

Le opere di Maiorano, grandi formati stampati su alluminio, final cut dal sapore cinematografico oscillanti tra il manuale e il tecnologico, collocano l’artista di diritto nel panorama più espressivo, originale ed interessante della pratica artistica contemporanea. www.serafinomaiorano.com

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