Parco Archeologico di Atella: ripresi i lavori

di Redazione

 SANT’ARPINO. Dopo l’approvazione in giunta del progetto di variante, elaborato d’intesa con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, a Sant’Arpino sono ripresi i lavori per la realizzazione del Parco Archeologico di Atella (che si estende su una superficie di oltre 60 mila mq).

In questi giorni, la riapertura del cantiere, in particolare sta interessando l’ampliamento di uno dei punti di accesso al parco, ovvero l’antica sede stradale di via Santa Maria a Piro. I lavori proseguono a ritmo serrato e ieri mattina c’è stato anche l’abbattimento di un casotto dell’acquedotto che ostruiva la vista e l’accesso al parco.

A renderlo noto sono il sindaco Eugenio Di Santo e l’assessore ai lavori pubblici Elpidio Iorio che stanno seguendo passo passo l’evoluzione dei lavori per il parco “la cui attuazione – sottolineano i due amministratori – costituisce un evento di grande portata storica, culturale e scientifica, destinato ad incidere lo sviluppo e il tessuto sociale di quel nucleo di comuni (Sant’Arpino, Succivo, Orta di Atella e Frattaminore) sorti dalle rovine di Atella, in quel fazzoletto di terra che un tempo costituiva l’ombelico della Campania felix”.

“Dopo l’avvio della campagna di scavi, avvenuto nel gennaio dello scorso anno – illustrano Di Santo e Iorio – il ritrovamento di un interessante complesso termale ha reso necessario ulteriori interventi non contemplati nel progetto originario, tra cui una struttura di copertura dell’intera area (più di 1000 mq!) del ritrovamento archeologico al fine di assicurarne un’adeguata conservazione e protezione dalle intemperie, impedendo inoltre eventuali intromissioni non autorizzate durante i periodi di chiusura al pubblico dell’area archeologica. La copertura sarà costruita con materiali speciali, secondo le indicazioni fornite dalla competente Soprintendenza”.

In questo lotto di lavori sono anche considerati: una recinzione non invasiva dell’area di scavo al fine di rendere la stessa indipendente dal parco ambientale; opere minime di consolidamento e conservazione della residua parte del Castellone; interventi necessari a rendere il parco immediatamente fruibile per funzioni didattiche e museali; l’ampliamento di via S.Maria a Piro posta ai margini della trafficata via Martiri Atellani.

“Proprio da quest’ultima strada – precisano il sindaco Di Santo e l’assessore Iorio – che era parte essenziale di un disegno urbano formato da un reticolato di cardi e decumani, in questi giorni sono ripresi i lavori. L’ampliamento dell’antica strada e l’abbattimento avvenuto ieri mattina del casotto dell’acquedotto, pericolante e degradato, rendono ora facilmente percepibile a quanti attraversano l’esterno del parco l’entità e l’importanza dell’opera in costruzione, sia sotto il profilo culturale che ambientale e sociale”.

I lavori, seguiti da un pool di tecnici (dal responsabile unico del procedimento Vito Buonomo, dai direttori dei lavori Salvatore Di Leva, Mario Belardo, Monterosso ed Elpidio Angelino) ed eseguiti dall’impresa Mastrominico, andranno avanti celermente. Se non vi saranno ulteriori intoppi, saranno conclusi entro quest’anno.

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