Aversa – “La responsabilità della mancata rimozione dell’amianto in via Canduglia (più volte segnalata da Pupia sin dallo scorso gennaio, ndr.), così come in altre zone della città, è esclusivamente dei funzionari preposti al settore che, però, preferiscono trincerarsi dietro le norme burocratiche invece di intervenire immediatamente, come richiedono situazioni di emergenza come quella rappresentata dall’amianto”. A parlare è il sindaco Enrico De Cristofaro che tiene a precisare come l’amministrazione sia intervenuta immediatamente lo stesso giorno in cui è stata segnalata la presenza di amianto in via Canduglia, di cui abbiamo parlato per l’ennesima volta ieri (guarda articolo e video).
“Dopo una verifica fatta sul posto da me e dall’assessore all’Ambiente, Marica De Angelis, e dal nucleo ecologico della Polizia Municipale, costituito da Tina D’Errico e Giulia Allocca – continua il sindaco – abbiamo immediatamente attivato i funzionari comunali affinché facessero rimuovere l’amianto che, a mio parere, doveva essere eliminato subito, entro pochissimi giorni, invece dopo quattro mesi è ancora lì”. “La ragione è – afferma visibilmente contrariato il primo cittadino – la scarsa volontà di garantire i diritti della cittadinanza da parte dei funzionari perché, celandosi dietro norme e regolamenti, fanno sì che i tempi si allunghino in maniera esagerata. Se avessero, invece, preso l’iniziativa di rivolgersi immediatamente all’Azienda Sanitaria Locale preposta a questo tipo di incombenza le cose si sarebbero risolte subito”.
“L’Asl – ricorda il sindaco – si è sempre attivata immediatamente ogni qualvolta abbiamo richiesto un intervento relativo a situazioni di emergenza ambientale”. “Il comportamento dei funzionari – continua De Cristofaro – mette in cattiva luce l’amministrazione perché mentre noi ci prodighiamo per dare risposte immediate ai cittadini, loro si attengono ai regolamenti”.
“E’ vero – prosegue il sindaco – che abbiamo una shortlist del cottimo fiduciario ma le ditte presenti nella stessa shortlist dovevano essere già state verificate e sarebbe stato sufficiente telefonare alle varie ditte per poter ottenere immediatamente l’intervento di una di esse. E’ vero che in tempi normali bisogna seguire delle norme che prevedono delle lungaggini come, ad esempio, chiamare le ditte una per volta, aspettare sette giorni la risposta e poi a risposta positiva aspettare ulteriori 30 giorni per l’intervento. Ma questo in condizioni normali. In condizioni di emergenza, invece, le cose non devono e non possono andare così, bisogna operare immediatamente così come immediatamente è intervenuta l’amministrazione”. “Non consentiremo più – conclude il sindaco – questo tipo di comportamenti da parte di funzionari e dirigenti dei vari settori”.